Con la Maserati Levante alla conquista dell'America

Un viaggio da New York a Washington e ritorno per mettere alla prova la SUV del Tridente nel suo mercato più importante
Con la Maserati Levante alla conquista dell'America

NEW YORK - Il mercato americano ha smesso di essere il primo al mondo già da diversi anni, sopravanzato da quello cinese che rispecchia una fame di mobilità tipica di un paese con tassi di crescita a due cifre. Tuttavia gli Stati Uniti sono ancora al primo posto per quanto riguarda il mercato del lusso o premium se preferite. Tutti i marchi che si definiscono o vogliono definirsi premium non possono prescindere dal Nord America, partendo dai brand giapponesi – Acura, Infiniti e Lexus – e arrivando ai più blasonati, dagli atelier di supercar italiane alle factory di limousine inglesi. E così anche Maserati, nel suo piano di espansione globale che vede il SUV Levante al centro del progetto, ha bisogno degli Stati Uniti per raggiungere i numeri prefissati.

PERCORSO - Il percorso è iniziato con le berline Quattroporte e Ghibli, ma è entrato nel vivo da pochi mesi, cioè da quando allo scorso Salone di Ginevra ha debuttato la prima SUV della storia del Tridente. La Levante sintetizza le migliori tecnologie del Gruppo FCA, le unisce a motori pluri-frazionati di derivazione Ferrari e alla trazione integrale Q4, condendo il tutto con un tocco di lusso made in italy evidente soprattutto nei pellami e nelle rifiniture. Questa Maserati è l'auto perfetta per andare a combattere in casa dei tedeschi, attaccando frontalmente modelli come l'Audi Q7, la BMW X6, la Porsche Cayenne o la Mercedes GLE coupè, magari rinunciando a qualcosa in termini di puro sfoggio tecnologico, ma guadagnando in classe e fascino.

1000 KM - Così siamo venuti proprio negli Stati Uniti, per mettere alla prova la Levante “fuori casa” e vedere se è in grado di cavarsela anche lontano dall'Italia. Il viaggio che abbiamo in programma mette idealmente in relazione il Presidente uscente Obama con il suo successore Trump. Nel cuore dell'inverno americano abbiamo affrontato un viaggio da New York – dove Trump vive nel grattacielo che porta il suo nome - a Whasington e ritorno. Quasi 1.000 chilometri da percorrere in quattro, con il bagagliaio pieno, una temperatura che non è mai salita sopra lo zero e l'incognita delle gomme estive, dato che il concessionario Maserati North America non aveva provveduto a montare pneumatici più adatti.

BOSCH - Un viaggio che è anche l'occasione per mettere alla prova tutti i sistemi firmati Bosch presenti nella SUV Maserati da quelli di assistenza alla guida, alla gestione del motore e della trazione integrale. La nostra Levante è una S Q4, motorizzata con il 3.0 V6 bi-turbo da 410 CV, scaricati a terra dalle quattro ruote motrici che privilegiano la ripartizione al posteriore. Lo schema 4x4 è completamente automatico: in condizioni di aderenza ottimale è solo il retrotreno a spingere la macchina, ma non appena inizia lo slittamento entra in gioco anche l'avantreno. Il guidatore non si accorge di nulla, a meno che non guardi nel display davanti a sé il grafico in tempo reale.

VIAGGIO - La Levante macina chilometri in totale relax, con le sospensioni Skyhook che filtrano perfettamente ogni asperità e garantiscono il massimo controllo. Il sei cilindri ha una riserva di potenza pressoché inesauribile e anche quattro adulti viaggiano comodissimi. Insomma, la Levante non teme le lunghe distanze, con il cruise control adattivo by Bosch che permette di dimenticarsi sia il pedale del freno che quello dell'acceleratore e il blind spot assist che segnala i veicoli presenti nel pericolosissimo angolo cieco. Anche sulla neve si trova perfettamente a suo agio ed è possibile selezionare sia l'altezza da terra del corpo vettura sia il carattere dell'accoppiata motore-cambio, fino ad arrivare alla più specialistica modalità off-road.

NYC - Una volta usciti dalla tormenta e rientrati a Manhattan, la Levante si è calata perfettamente nelle atmosfere lussuose della Fifth Avenue, attirando su di sé gli sguardi di manager e turisti tanto quanto le blasonate supercar che spopolano tra il Madison Square Garden e Central Park. Poi, basta affondare il pedale del gas partendo al semaforo – with the pedal to the metal, come dicono gli americani – per aprire le valvole allo scarico e far salire alto tra i grattacieli di New York il grido del V6, ricordando a tutti che in fondo l'America l'abbiamo scoperta noi.  

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