Jeep Grand Cherokee, ebbrezza no limits

Una gamma completa, dalla Laredo alla lussuosa Summit. La Trailhawk è inarrestabile e la SRT è una “belva” da paura
Jeep Grand Cherokee: pronta per l'estremo 

FRANCOFORTE - Chissà che effetto essere il proprietario di un’immensa tenuta agreste a meno di un’ora da Francoforte. Vigneti a perdita d’occhio e boschi innevati, intervallati da piccole città, chiese, monasteri. Sullo sfondo il Meno che scorre placido e freddo. E chissà che effetto, a chi abita questi luoghi, vedere una sfilata di Jeep che spezzano la routine del lungo inverno. Qui la Jeep ha portato la nuova Grand Cherokee, per metterla alla prova su strade impossibili.

La Grand Cherokee è declinata in tre versioni (Laredo, entry level; Summit, top di gamma; Trailhawk, la più adatta al fuoristrada). In più ce n’è una quarta, l’incredibile SRT, mossa da un V8 benzina di 6,4 che eroga 470 Cavalli e che chiede soltanto di avere il piede molto pesante sul pedale del gas... Ogni versione della Grand Cherokee ha una sua identità e offre diverse interpretazioni del concetto di Suv, senza mai rinunciare - com’è nella storia del marchio - alla capacità di viaggiare ovunque. Del resto la Jeep vanta 75 anni di storia, cominciata con la celebre Willys dell’esercito americano, tanto che “jeep” è diventato sinonimo stesso di fuoristrada. Oggi, vista l’evoluzione delle specie, anche e soprattutto di Suv.

Una cammino lungo, dunque. Pure per la Grand Cherokee, la cui prima serie risale a 25 anni fa: nel mondo, serie dopo serie, sono stati venduti oltre 5 milioni di esemplari. La Summit è la versione che affascina di più: finiture di lusso, abitacolo rivestito di pelle (battezza “Laguna”, molto morbida al tatto), atmosfera da salotto in movimento, con un frontale leggermente diverso da quello degli altri, più “soft”. Anche questa va ovunque, ma chi l’acquista probabilmente nemmeno ci pensa a lanciarla su percorsi fuoristrada. Diverso discorso per la Trailhawk. Del resto questo “bagde” contraddistingue tutte le Jeep più estreme.

Provarla nella citata tenuta in Germania, tra neve, ghiaccio, fango e strade “normali” un po’ ghiacciate e molto scivolose, è una scoperta. «Il “badge” - spiega Dante Zilli, responsabile Jeep per l’Europa - significa che l’auto ha superato ogni sorta di test, in ambienti estremi». Il selec terrain permette di adattare l’assetto al tipo di fondo. L’auto stupisce. Il sistema di discesa controllata (hill-descent) le permette di affrontare tratti sui quali toccare i freni significherebbe andare fuori traiettoria. Le sospensioni con il Quadra Drive II le permettono persino di avere trazione con una ruota che non tocca terra. Il motore (adatto all’Europa) è il V6 Diesel da 3.0 e 250 cavalli. I prezzi variano da 57.200 a 82.200.

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