Nuova Ferrari Roma, la prova su strada è un tuffo nella Dolce Vita

La nuova vettura di Maranello, isipirata ai fasti della Dolce Vita degli anni '50 e '60, non è una sportiva dura e pura da guidare con il coltello tra i denti, ma una GT che esalta e appaga i sensi alle andature turistiche
Nuova Ferrari Roma, la prova su strada è un tuffo nella Dolce Vita

La Dolce Vita romana resa celebre dal film di Federico Fellini, il lusso degli anni ‘60 e un certo stile di vita edonistico sono i motivi conduttori che hanno ispirato il design della nuova Ferrari Roma, la nuova Granturismo del Cavallino a motore anteriore. È una GT che strizza l’occhio al passato e vuol far rivivere le linee classiche delle Ferrari anni ‘50 e ‘60 come la 250 GT Lusso o la 330 GTC.

La Roma è una berlinetta a motore anteriore dalle linee eleganti e sinuose che si differenzia fortemente nel design dalle Ferrari più sportive: tanto sono spigolose e squadrate queste ultime, tanto è morbida e arrotondata nelle sue forme la Roma. Si riconosce esteriormente davanti per un’originalissima calandra con una griglia (di plastica) a trama larga nel colore della carrozzeria. Dietro è originalissima la soluzione dei fari lineari e non più tondi perfettamente integrati nel design del portellone.

Omologata per 4, posto per 2+

La Roma è una 2+, dicitura che nelle tradizione Ferrari identifica una vettura a due posti dotata però di due posti supplementari posteriori di piccola dimensione, adatti quindi non a degli adulti ma a bambini oppure per riporre oggetti che in una due posti secchi non si sa mai dove collocare. In ogni caso la Roma è omologata per quattro persone. È una vera Granturismo, cioé un’auto adatta per lunghi viaggi e sgroppate autostradali ad elevata velocità come per passeggiate più turistiche su strade collinari e di montagna, ma sempre nel massimo comfort. In questo si differenzia nettamente dalle berlinette sportive che montano lo stesso motore V8 ma in posizione posteriore ed hanno un’indole più sportiva e adatta anche all’uso in pista.

Il modello che mancava a Maranello

Nella gamma Ferrari la Roma diventa uno dei modelli entry level, se così si può dire per un’automobile che costa 201.000 euro. Ma comunque ben al di sotto dell’altra GT in gamma, la GTC4 Lusso che è di dimensioni superiori ed è ormai a fine vita. Il prezzo della Roma è un pizzico superiore – appena 5mila di euro di più – rispetto alla Portofino, la coupé/cabriolet a tetto retrattile. Le dimensioni sono simili: la Roma è lunga 4,65 metri e larga 1,97 metri. Ha un passo di 2670 mm, uguale a quello della Portofino. È spinta dal medesimo V8 biturbo di 3,9 litri che ormai motorizza quasi tutta la gamma Ferrari, dalla Portofino alla F8 Tributo, sportive estreme comprese. In questo caso però la potenza erogata dal V8 è stata contenuta in 620 cavalli a 7500 giri/minuto. Una cavalleria più che sufficiente per prestazioni sportive degne di una Ferrari, senza però la necessità di dover far frullare il V8 ad altissimi regimi per superare i 700 cv come sulle berlinette sportive.

Le novità al debutto

La Roma introduce tre novità assolute nella gamma delle Granturismo Ferrari: il manettino su volante a cinque posizioni di mappatura, il cambio dual clutch (a doppia frizione) a 8 marce al posto del vecchio 7 marce usato su GTC e su Portofino, e il nuovo abitacolo con cruscotto full digital e volante touch già visto sulla SF90 Stradale, la berlinetta ibrida.

Il cambio 8 marce doppia frizione è un ottimo passo in avanti dal punto di vista tecnico perché gli ingegneri del cavallino sono riusciti a realizzare una trasmissione che integra un rapporto in più (8 marce appunto) e un pacco frizione con più dischi compattando notevolmente la scatola cambio grazie all’uso di tre alberini invece che quattro. Il nuovo cambio pesa 12 kg, circa 2,5 kg meno del precedente 7 marce nonostante abbia ha un rapporto in più e riesce adesso a reggere anche fino a 1200 Nm di coppia. Mentre il motore V8 è montato davanti, il cambio è è montato posteriormente (schema transaxle) sotto al baule per bilanciare meglio i pesi.

Abitacolo digitale

L’abitacolo è davvero originalissimo: c’è un nuovo cruscotto a tutto schermo, da 16” che visualizza tre aree diverse oltre al contagiri centrale fisso che si possono selezionare a piacere (mappe, funzioni vettura, infotainment ecc) tramite un piccolo pad sulla razza destra del volante e si può anche mettere la mappa del navigatore a tutto schermo, per vedere la cartina nella pienezza dei 16 pollici. Il volante invece, come quello della SF90 Stradale, è di tipo touch.

Nel senso che rinuncia alla maggior parte dei bottoni e tasti per avere tutti pulsanti a sfioramento su un fondo nero lucido elegantissimo. Quando l’auto è spenta il volante appare completamente nero; quando si accende si illuminano i vari tasti a sfioramento sulle razze.

Il rovescio della medaglia è che il classico tasto d’avviamento rosso sul volante è scomparso, sostituito da un tasto a sfioramento che si illumina di bianco con la scritta “start/stop”. Elegante, ma non è la stessa cosa: i puristi storceranno il naso. Ma già sulla supersportiva ibrida SF90 Stradale è così…

Gli unici comandi fisici sul volante della Roma sono il manettino rotante e gli interruttori per tergicristalli e frecce, presumibilmente è un obbligo dovuto a normative di sicurezza europee. Il manettino possiede cinque mappature: Wet, Comfort, Sport Race e ESC off (ovvero controlli disabilitati).

La funzione sportiva Race è una novità per la gamma GT Ferrari perché alza la soglia d’intervento di tutti i sistemi elettronici che aiutano la performance nella guida sportiva; fra questi il sistema FDE (Ferrari Dynamic Enhancer) che gestisce la dinamica laterale intervenendo singolarmente sui freni per aumentare il divertimento di guida. In pratica nella mappatura Race consente di derapare leggermente in curva, oltre il limite di un normale controllo di stabilità, per rendere più divertente la guida e permettere il piacere del controsterzo; ma sempre con la consapevolezza che i sistemi di controllo restano attivi e che oltre un certo angolo di derapata possono intervenire.

Come va su strada

Al volante della Roma si apprezza il new style granturismo Ferrari. Il sound del motore da dentro è piacevole, ma non invasivo come su altre Ferrari; tra l’altro l’auto è priva di silenziatori per abbassare il peso generale (1570 kg) e possiede un nuovo filtro anti-particolato che abbassa ulteriormente le emissioni ma limita anche la rumorosità. La guida è dolce, morbida, piacevole. Il motore sa spingere forte la macchina quando è necessario avere prestazioni in linea col nome Ferrari: infatti la Roma scatenando i suoi 620 cv schizza in avanti forte e riesce a coprire lo 0-100 in 3”4, tocca i 200 all’ora da fermo in appena 9,3 secondi. Più rapida della Portofino, per farvi un’idea. Nelle curve veloci la stabilità viene aumentata da uno spoiler che fuoriesce automaticamente sotto il lunotto e consente di aumentare il carico verticale di 95 kg a 250 km orari.

Ma è nella guida più turistica che si apprezza un lato che era sconosciuto alle Ferrari di una volta, rudi e pure. Questa Roma è docile e maneggevole, ha una coppia formidabile di 760 Nm che offre la massima spinta in un’escursione di giri molto ampia, da 3000 a 5750 giri/minuto.

Il cambio 8 marce si può usare anche rinunciando ai paddle al volante in funzione automatica e allora si entra in una dimensione diversa: con guida in vera souplesse. Sembra fatta per viaggiare su strade turistiche e avere il tempo di ammirare il panorama.

I comandi touch al volante (gli stessi della SF90) richiedono invece un un po’ di abitudine. La Ferrari ha progettato questo sistema tenendo in mente il motto “occhi sulla strada, mani sul volante”: cioé non distogliere mai lo sguardo dalla strada davanti a sé e azionare tutte le funzioni del volante spostando soltanto i pollici mentre si tiene stretta la corona dello sterzo con le mani. Ma in realtà richiede un po’ di pratica perché all’inizio bisogna andare a cercare con lo sguardo il tasto touch che si vuole azionare perché non c’è nulla a rilievo che aiuti a trovarlo a tentoni. Fatta l’abitudine la guida è piacevole e il sound non invasivo.

Ferrari da understatement

È una Ferrari fatta per passare inosservati, a differenza di tutte le altre Rosse. Una Ferrari per chi non vuole ostentare ma soltanto guidare e godersela. Infatti tra i colori offerti per la carrozzeria non c’è nemmeno il classico rosso corsa Ferrari (sostituito da un elegante rosso scuro chiamato Portofino) ma un’abbondanza di grigi e blu in varie tonalità. Con la Roma la Ferrari punta a trovare nuovi clienti: di quelli che non hanno mai posseduto una Ferrari prima perché era troppo vistosa.

La Roma va incontro ai desideri di quelli che non vogliono una supersportiva ma una elegante GT, discreta e non sfacciata. I clienti tipici di Porsche, Aston Martin e di certe Audi e BMW coupé.

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