Mazda: mettere l'uomo al centro del progetto

Roberto Pietrantonio, Managing Director di Mazda Italia, spiega come l'applicazione della filosofia Mazda, che pone da sempre l'uomo come prioritario rispetto al business, sia la strada milgiore per superare questo periodo di crisi
Mazda: mettere l'uomo al centro del progetto

Prima le persone, poi il business. Sembra scontato, perchè senza le prime, il secondo non esisterebbe nemmeno. Invece non lo è. Non per Mazda, il cui lavoro è da sempre ispirato a filosofia e valori che hanno messo al centro l’uomo, intorno al quale hanno costruito le loro macchine. E la ragione è semplice: sanno bene, i giapponesi, come si sopravvive a un disastro.

La Casa di Hiroshima ha avuto storicamente (a proposito, auguri per i primi 100 anni!) un ruolo fondamentale nella ricostruzione e nella rinascita della città rasa al suolo dalla prima atomica, quel 6 agosto del 1945.

Così, la filiale italiana di Mazda, fedele allo spirito di casa madre, ha voluto mandare un messaggio forte all’Italia in un momento così delicato e difficile: « - spiega Roberto Pietrantonio, Managing Director di Mazda Italia - è un messaggio di speranza, basato sulla nostra storia, sui nostri valori, che abbiamo sintetizzato in un spot tv, modificato rispetto agli spazi che avevamo già prenotato. Perché in questo momento, aveva poco senso dare priorità a qualsiasi vettura. Stiamo tutti uniti e supereremo questa emergenza».

Prima però c’era da avviare un certo meccanismo: «Da due settimane siamo smartworking e abbiamo coniato l’hashtag #nonfermianoilcervello. La produttività non solo non è calata, ma è addirittura aumentata. L’intento era di mettere sul tavolo attività qualitative per tenere viva quella carica necessaria a superare un momento così brutto e farci trovare pronti quando ci sarà da ripartire».
Meccanismo che trasferito sulla realtà quotidiana di chi dovrebbe vendere quotidianamente macchina e invece si trova davanti un foglio bianco, si traduce in vicinanza totale alla rete: «Stiamo facendo un gran lavoro con i titolari delle concessionarie, gli imprenditori. Li coinvolgiamo nei nostri thinkthank per studiare il modello di distribuzione dell’auto che verrà: una maniera per rimanere a testa alta, guardare al futuro. E poi, interveniamo concretamente posticipando pagamenti, estendendo franchigie e anche anticipando somme che avremmo dovuto dare più avanti. Dobbiamo tutelare la salute fisica ed economica di chi gestisce il nostro business. Ed è un problema che riguarda 1.400 concessionarie in Italia che danno lavoro a 120.000 dipendenti. Il Governo deve tutelare anche i grandi fatturati non solo quelli fino a 2 milioni. Senza supporto, alla fine di aprile, potrebbero essere erosi i profitti di un anno...».

E poi ci sono venditori e clienti... «Per i primi utilizziamo i nostri Yushu Lab, dove gestiamo l’eccellenza, con corsi di formazione ad hoc. Anche per loro, quasi tutti in ferie o cassa integrazione, è un momento durissimo. Ma li teniamo informati su tutto in streaming. Per i clienti, ora abbiamo posticipato i tagliandi, garantita l’assistenza. Quando si ripartirà avremo definito campagne più complete, dal cambio olio gratuito in su. Per come stava andando il nostro mercato, questo virus ha frenato il migliore anno fiscale di Mazda Italia (per le Case giapponesi si chiude a marzo ndr), ma ora dobbiamo pensare a difendere chi sta in prima linea davanti all’incendio, quella è la linea del fronte...».

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