A Ginevra debutta la Lamborghini Huracan Evo Spyder

La Spyder si mostrerà per la prima volta al pubblico, nel corso del Salone elvetico, con il suo V10 da 640 cavalli
A Ginevra debutta la Lamborghini Huracan Evo Spyder

Al prossimo Salone di Ginevra arriva il battesimo in pubblico per la Lamborghini Huracan EVO Spyder che segue la strada tecnica tracciata dalla Performante, già ispiratrice della EVO coupé. L'interpretazione guadagna la capote ad azionamento elettroidraulico che, in 17 secondi, cambia stile e modo di vivere sulle note del V10 aspirato da 5.2 litri.

Stile e modo differenti, non sostanza, poiché i 640 cavalli e 600 Nm spingono dannatamente forte i 1.542 kg della Spyder. Sì, cede un centinaio di chilogrammi nel confronto con la coupé, apprezzabili nella guida in pista e a condizione d’essere effettivamente all’altezza del corredo tecnico offerto. Viceversa, diventa una disamina in punta di scheda tecnica.

Le prestazioni registrano un vantaggio della coupé quantificabile nell’ordine dei decimi: i 3”1 sullo 0-100 km/h dicono di una Evo Spyder appena 2 decimi più lenta, che diventano 3 decimi sullo 0-200 km/h, completato in 9"3. Il rapporto peso-potenza, con i suoi 2,41 kg/cv, assicura ampi sorrisi e appagamento alla guida, come la velocità massima di 325 km/h.

L’affinamento aerodinamico e dinamico della Huracan Evo Spyder ritrova le medesime soluzioni tecniche, dalla differente fascia anteriore e prese dinamiche, alla coda con spoiler soffiato e più pronunciato nella parte centrale, come anche il diffusore ridisegnato e i terminali di scarico accentrati.

La Spyder ha la possibilità di operare sul lunotto indipendentemente dalla capote chiusa o aperta, per apprezzare le note del motore V10 senza filtri. A capote aperta, poi, le pinne dietro i sedili sfoggiano canalizzazioni d’aria per ridurre le turbolenze aerodinamiche e incrementare il comfort di marcia.


La transizione di Huracan Spyder allo stadio Evo non poteva dirsi completa senza lo sviluppo dei sistemi di controllo della dinamica, della elettronica e della meccanica. Detto dell’asse posteriore sterzante, va ricordato il corredo di accelerometri e sensori giroscopici posti in prossimità del baricentro dell’auto, “sensi” del Lamborghini Piattaforma Inerziale 2.0. Attraverso gli stessi è possibile regolare la risposta delle sospensioni attive, di tipo magnetoreologico poiché l’induzione di una carica elettrica varia la densità del liquido presente negli ammortizzatori e, di conseguenza, la rigidità dell’elemento.

Adegua e prevede l’assetto ideale, passaggio quest’ultimo ottenuto dal Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata, un’analisi in tempo reale del funzionamento delle sospensioni, dell’angolo di sterzo, della quantità di acceleratore e freno utilizzati, della motricità sulle quatto ruote, per adattare ciascun componente del sistema motore-telaio in funzione delle curve da affrontare.

Tre le modalità di guida selezionabili: Strada, Sport e Corsa, la più estrema e, per affinità, simile al comportamento di una Lamborghini Huracan Performante. Personalizzare la Spyder Evo è, di fatto, un must e le soluzioni spaziano da una lunga serie di optional al programma Lamborghini Ad Personam. Le prime consegne sono previste nel corso della prossima primavera, con un prezzo di partenza di 202.437 euro, tasse escluse.

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