Formula 1, a giugno l'ultimo videogame: ecco F1 2019

Pubblicato ieri il trailer del videogioco Codemasters. Ecco cinque titoli dedicati alle monoposto che si sono contraddistinti rispetto a tutti gli altri
Formula 1, a giugno l'ultimo videogame: ecco F1 2019

Il videclip dura non più di 25 secondi, tanto basta per affascinare e incuriosire i fan della Formula 1. Codemasters ha annunciato infatti l’arrivo il prossimo giugno di F1 2019, ultimo titolo di una lunga serie dedicata alle monoposto. E arrivano già le prime novità.

Codemasters ha finora rilasciato pochi dettagli sul nuovo titolo “F1”. Intanto, la data di uscita, il 28 giugno 2019, due mesi in meno rispetto allo scorso anno. Non cambiano le consolle: Playstation 4, Xbox One e PC.

Undici, le vetture disponibili: oltre alle 10 monoposto, sarà presenta una nuova regulation car ideata con il team Formula 1 e guidata per l’occasione dall’ingegnere Ross Brawn e da Pat Symonds, ex pilota negli anni Ottanta con la Toleman. La vettura sarà selezionabile solo in multiplayer: per aumentare il livello di personalizzazione a favore degli utenti, questi ultimi potranno anche scegliere tra diversi modelli di livrea.

Nei secondi finali del trailer, inoltre, si scorge quella che pare essere una Dallara. Rumors sostengono quindi che nella modalità carriera possa essere inserita la Formula 2. Altre novità saranno rivelate da Codemasters prossimamente.

F1 2019 è solo l’ultimo di una lunghissima serie di titoli dedicati alle monoposto del Circus, e non solo quelli legati ufficialmente al brand F1. In epoca pre-Playstation, quando ancora ci si affidava ai giochi per il Commodore 64 o altre piattaforme oggi obsolete, si sono susseguiti tanti titoli, tutti usciti a fine anni ’80-inizio ’90: “Warm Up”, “Continental Circus”, “Tail to Nose” o “Driver’s Eyes”. Ecco quali sono quelli da ricordare.

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“Super Monaco GP” uscì il 19 maggio 1989 (per il mercato giapponese) prodotto da SEGA. Oggi, solo a posare gli occhi su tutti quei pixel ci verrebbe il mal di testa, ma all’epoca fu uno dei primi a proporre la visuale del pilota e non la solita telecamera dall’alto. Non aveva alcuna licenza ufficiale, e questo provocava alcuni divertenti dettagli, come il nome di Alain Prost storpiato in un incomprensibile “Asselin”, o la Ferrari che improvvisamente riscopriva sconosciute radici toscane chiamandosi “Firenze”.

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Ben più importanza ebbe tre anni dopo “Formula One Grand Prix”, pubblicato dalla MicroProse. Aveva impostazioni molto basiche, ma fu il primo vero simulatore di una gara di Formula 1. Era possibile modificare l’assetto della vettura durante la sosta ai box, per poi correre prove libere, qualifiche, warm up e gara: oggi, la normalità, nel 1992 una rivoluzione. Anche in questo caso, niente licenza per la versione europea, e riecco altre chicche, come Ayrton Senna trasformato in Carlos Sanchez o la Minardi, denigrata al simpatico “Piratella”,  mentre non c’era pace per il povero Prost, questa volta apostrofato come Jean-Paul Cassell.

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Poi arriva la Playstation, e le cose si fanno sul serio. Nel settembre 1996 esce in Europa “Formula 1”, il primo con licenza ufficiale, sviluppato dalla Bizarre Creations. Grafica, per i tempi, d’eccellenza, gameplay semplice e spettacolare, in sottofondo il commento tecnico del vero telecronista britannico Murray Walker. Negli anni Novanta non si poteva chiedere di meglio: gli appassionati lo ricordano ancora con nostalgia.

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Nel 1998, con la Nintendo 64 che anticipò le altre consolle, ecco “F1 World Grand Prix”. La grafica e il gameplay non si discostavano molto dal suo collega più famoso pubblicato nel ’96, ma ciò che lo contraddistingueva era la modalità Challenge, in cui il giocatore era chiamato a replicare alcuni episodi avvenuti durante le corse della stagione 1997.

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Si arriva ai giorni nostri, alla tecnologia sempre più innovativa, alla simulazione più efficace possibile. In altre parole, a F1 2018, l’ultimo capitolo della serie ufficiale prima dell’uscita, a giugno, dell’edizione 2019. Codemasters ha in questo caso realizzato un lavoro senza pari. La modalità Carriera si avvicina a ciò che accade veramente nella realtà, con i membri delle scuderie approfonditi persino dal punto di vista psicologico. Il gamer può anche scegliere il rivale, e il pilota farsi intervistare dalla bella giornalista Claire. Sistema di guida eccellente e realistico, sono presenti tutti i piloti e circuiti del campionato mondiale, oltre alle auto storiche.

E adesso cresce l’attesa per scoprire se Codemasters riuscirà a superarsi con F1 2019.

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Il videclip dura non più di 25 secondi, tanto basta per affascinare e incuriosire i fan della Formula 1. Codemasters ha annunciato infatti l’arrivo il prossimo giugno di F1 2019, ultimo titolo di una lunga serie dedicata alle monoposto. E arrivano già le prime novità.

Codemasters ha finora rilasciato pochi dettagli sul nuovo titolo “F1”. Intanto, la data di uscita, il 28 giugno 2019, due mesi in meno rispetto allo scorso anno. Non cambiano le consolle: Playstation 4, Xbox One e PC.

Undici, le vetture disponibili: oltre alle 10 monoposto, sarà presenta una nuova regulation car ideata con il team Formula 1 e guidata per l’occasione dall’ingegnere Ross Brawn e da Pat Symonds, ex pilota negli anni Ottanta con la Toleman. La vettura sarà selezionabile solo in multiplayer: per aumentare il livello di personalizzazione a favore degli utenti, questi ultimi potranno anche scegliere tra diversi modelli di livrea.

Nei secondi finali del trailer, inoltre, si scorge quella che pare essere una Dallara. Rumors sostengono quindi che nella modalità carriera possa essere inserita la Formula 2. Altre novità saranno rivelate da Codemasters prossimamente.

F1 2019 è solo l’ultimo di una lunghissima serie di titoli dedicati alle monoposto del Circus, e non solo quelli legati ufficialmente al brand F1. In epoca pre-Playstation, quando ancora ci si affidava ai giochi per il Commodore 64 o altre piattaforme oggi obsolete, si sono susseguiti tanti titoli, tutti usciti a fine anni ’80-inizio ’90: “Warm Up”, “Continental Circus”, “Tail to Nose” o “Driver’s Eyes”. Ecco quali sono quelli da ricordare.

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