Porsche Museum, vale un viaggio in Germania

Siamo andati a Zuffenhausen a visitare la cattedrale Porsche: un viaggio nel motorsport ma anche tra prototipi stupefacenti
Porsche Museum, vale un viaggio in Germania

ZUFFENHAUSEN - La collezione Porsche vanta oltre 600 veicoli. Non vetture, bensì veicoli, perchè all'interno del Museo c'è letteralmente di tutto. E chissà cosa si nasconde nell'immenso alveare architettonico che custodisce i circa 520 pezzi che non trovano spazio nei ben 5.600 metri quadrati della mostra pronta ad accogliere anche la milionesima 911

ARTE DEL MOVIMENTO - Già l'esterno della struttura, inaugurata nel 2009 su progetto del viennese Delugan Meissl, è architettonicamente paragonabile alle più celebri gallerie di arte contemporanea, comunicando al visitatore che qui non si parla solo di macchine. Ma, appunto, di arte in movimento e di arte del movimento.

ICONE DELLA VELOCITA' - Al centro del palcoscenico la Type 64 (foto in alto), "scultura" in alluminio e madre di tutte le Porsche, creata alla fine degli anni '30. Da qui si percorre una spirale ascendente al cui apice trova posto la 919 Hybrid del ritorno al successo nel Wec. In mezzo decine di capolavori e pietre miliari. Impossibile citare tutte le vetture da competizione presenti com'è altrettanto difficile rimanere indifferenti di fronte alla 936 tre volte trionfante alla 24 Ore di Le Mans. L'ultimo successo nell'81, con Jacky Ickx e Derek Bell a 360 all'ora sul rettilineo di Mulsanne. Tanto per citarne una.

TROPPO AVANTI - Ma tra tante rare icone di serie e ancor più rare vetture da competizione si trovano progetti a dir poco peculiari e stupefacenti. A partire dal primissimo veicolo realizzato da Ferdinand Porsche nel 1898, una vettura elettrica alimentata da una batteria da 550 kg. Il propulsore, capace di erogare una potenza di 5 cavalli, poteva spingere la carrozza a una velocità massima di 25 km/h con un'autonomia di ben sei ore. Un prototipo, è bene sottolinearlo, funzionante e utilizzato da Ferry Porsche a Vienna a cavallo tra i due secoli. Oppure il veicolo con motori, sempre elettrici, integrati nelle ruote presentato all'esposizione universale del 1900. O il primo ibrido benzina-elettrico realizzato pochi anni dopo.

PROTOTIPI - Salendo la “starway to heaven” dell'automobilismo ci si imbatte anche in un bel trattore rosso. Forse non tutti sanno che Porsche a partire dal 1956 ha venduto oltre 120 mila veicoli agricoli con motore diesel. Stesso periodo in cui iniziò la produzione di motori aeronautici, proseguita fino agli anni '80. Sempre agli anni '50, per la precisione al '53, risale lo Jagdwagen, il fuoristrada anfibio progettato per l'esercito tedesco capace di sfiorare i 100 km/h grazie a un peso contenuto entro la tonnellata. Alle sue spalle la C88, prototipo d berlina low cost pensata per il mercato cinese degli anni '90. Sempre un prototipo ma di ben altro fascino la 909, minuscola barchetta progettata per le gare in salita: realizzata con un telaio in alluminio e una carrozzeria in plastica pesa solo 384 kg ed è equipaggiata con un motore 8 cilindri capace di farle raggiungere i 250 km/h (foto in basso).

GARAGE SEGRETO - Si potrebbe proseguire per ore ma è ben più sensato andarci di persona. Ciò che ai visitatori sarà purtroppo precluso, eccezionalmente aperto ai nostri occhi avidi, è il garage dove vengono restaurate le nuove arrivate, scovate nei fienili e nelle rimesse di tutto il mondo. Anche qui si rimane a bocca aperta: carcasse di 911, ex rottami riportati all'antico splendore, una monoposto Cart fine anni '80 e una vettura talmente rara che ci è stato espressamente chiesto di non rivelarne l'identità. Ognuna verrà sottoposta a un lungo processo di restauro e per qualcuna ci sarà l'opportunità di brillare sotto i riflettori di uno dei musei (dell'auto) più belli del mondo.

 

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