Napoli con il vento in poppa

Occhi puntati su Luna Rossa che nel 2027 sogna di diventare la prima imbarcazione tricolore a vincere l’America’s Cup dopo le finali raggiunte nel 2000 e nel 2021
Napoli con il vento in poppa

Il sole, il mare, la pizza e nel 2027 la 38a edizione dell’America’s Cup di vela, il trofeo sportivo più antico
al mondo, le cui origini si fanno risalire al 1851. A 176 anni dalla competizione inaugurale, che si svolse intorno all’isola di Wight, sarà per la prima volta l’Italia, con il capoluogo della Campania Patrimonio Mondiale dell’Unesco, a ospitare la kermesse velica, che si snoderà tra maggio e luglio nelle acque tra Posillipo e Castel dell’Ovo, con le basi dei team collocate a Bagnoli, l’area post-industriale per cui l’arrivo della Louis Vuitton America’s Cup consentirà la riqualificazione grazie agli investimenti statali. Il Programma di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana prevede, infatti, uno stanziamento di 1,218 miliardi di euro per interventi ambientali, infrastrutturali e residenziali. Di questa cifra verranno subito anticipati 150 milioni per l’America’s Cup con l’obiettivo, entro 4 anni, che la zona sia trasformata in un quartiere moderno dedicato a turismo, sport, tempo libero e industria leggera. Bagnoli ospiterà anche un “Tech Fan Village” con aree interattive e schermi per assistere alle regate e agli spettacoli. Un primo passo è già stato fatto con l’inizio dell’abbattimento del pontile centrale dell’ex Italsider di Bagnoli: un cassone in cemento a 360 metri dalla costa che lascerà posto a uno specchio d’acqua.

Impatto economico

Un dossier realizzato dal Ministero del Turismo e Luiss Business School ha svelato che l’impatto dell’America’s Cup 2027 sarà di circa 690 milioni di euro, una cifra che – includendo indotto e legacy – dovrebbe toccare 1,2 miliardi. La spesa turistica diretta è stimata in 370 milioni, tra alloggi, ristorazione e trasporti, con un’affluenza di 1,5/1,7 milioni di visitatori. L’organizzazione dell’America’s Cup avrà un costo totale di 100 milioni, di cui circa il 70% sarà speso localmente, generando un valore positivo sull’economia di Napoli. Prevista, infatti, la creazione di 11mila posti di lavoro nei settori del turismo, della nautica e dei servizi. L’effetto America’s Cup prolungherà i suoi benefici per almeno un altro biennio, con un incremento del 5-10% dei flussi turistici. Il Governo Meloni ha svolto un ruolo decisivo nella trattativa con il Team New Zealand che, in qualità di detentore del trofeo, presiede l’America’s Cup. Per portare qui i bolidi del mare AC75 – i monoscafi volanti che superano i 50 nodi (oltre 90 km/h) grazie ai foil che li sollevano dall’acqua – l’Italia ha dovuto battere l’Arabia Saudita. “Sono orgogliosa dell’arrivo dell’America’s Cup – ha dichiarato la premier Giorgia Meloni –. Si tratta di una manifestazione globale che coinvolge milioni di persone. Ringrazio i ministri Andrea Abodi e Giancarlo Giorgetti, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, Sport e Salute e coloro che hanno lavorato sul dossier. Ne uscirà rafforzato il protagonismo del Sud”. Napoli aveva già avuto un assaggio di America’s Cup nel 2012 e 2013, quando era stata sede delle World Series preparatorie alla 34a edizione. Più di 1 milione di persone avevano assistito alle regate dal lungomare. Il CEO di New Zealand, Grant Dalton, ha definito Napoli la “sede migliore possibile, con un campo gara perfetto. Siamo soddisfatti per la competenza e l’entusiasmo degli organizzatori, del Governo e delle istituzioni locali di Napoli. Abbiamo anche avviato un’ambiziosa partnership con l’Università degli Studi di Napoli sulle tematiche di istruzione, sostenibilità e innovazione tecnologica. Vogliamo realizzare la migliore America’s Cup di sempre”.

Sogno Luna Rossa

Passando alla parte sportiva, il sogno che coltiva l’Italia è di aggiungere alla torta una succulenta ciliegina: la prima vittoria di sempre di un’imbarcazione tricolore. Occhi puntati, quindi, su Luna Rossa che, dopo le finali del 2000 e 2021, intende coronare il lungo inseguimento all’America’s Cup. Al momento le avversarie conosciute dal team Prada Pirelli – che sarà rappresentato dal Circolo del Remo e della Vela, il club velico più antico di Napoli e uno dei più longevi del Mediterraneo (datato 1889) – sono Team New Zealand e gli inglesi di Athena Racing (Challenger of Record, il primo degli sfidanti). Il nuovo protocollo prevede un budget cup di 75 milioni di euro, l’eliminazione dei cyclors che alimentavano, con potenti pedalate, il sistema idraulico degli AC75, sostituiti da batterie elettriche, l’obbligo di inserire una donna nell’equipaggio e la possibilità di avere 2 stranieri a bordo. Una buona notizia per Luna Rossa che potrà portare in barca Peter Burling, il fenomenale timoniere neozelandese vincitore delle ultime tre America’s Cup, ingaggiato per non lasciare nulla di intentato nella corsa verso la “vecchia brocca”. “Abbiamo iniziato da diversi mesi la preparazione alla nuova sfida dell’America’s Cup di Napoli – ha affermato, di recente, Max Sirena, team director di Luna Rossa –. Ci sono stati tanti ingressi nuovi, in differenti ambiti. La ricerca e sviluppo sta andando avanti con il design team, con un forte coinvolgimento dalla parte velistica. Vogliamo essere protagonisti di un evento spettacolare, che renda orgogliosa l’Italia”. Luna Rossa sarà chiamata a infiammare lo stadio naturale del lungomare Caracciolo alla maniera del “Maradona” calcistico. A questo proposito, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha definito “l’America’s Cup uno dei motori che contribuiranno alla crescita dell’immagine della città. Il Golfo sarà lo splendido circuito di questa “F1 del mare”, modello di eccellenza sportiva”. Il nome Luna Rossa venne scelto, ormai 30 anni fa, da “mister Prada”, Patrizio Bertelli, ammirando in cielo una luna piena rossastra durante una cena d’estate a Punta Ala: un’immagine potente che richiamò in lui la celebre canzone napoletana “Luna Rossa”. Un legame con la città partenopea che ora è un cerchio da chiudere coronando l’impresa più bella e ambita della vela mondiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Napoli 2026