Un trofeo dal fascino storico

Dalla prima edizione del 1851 al lungo dominio americano fino all’era neozelandese: è la coppa sportiva più antica ancora in palio dopo 174 anni
Un trofeo dal fascino storico

L’America’s Cup è il trofeo sportivo più antico ancora in palio e la sua storia è anche un viaggio attraverso alcune tra le capitali mondiali della vela, un filo che dall’Inghilterra vittoriana conduce fino al Mediterraneo di oggi e, nel 2027, appunto, fino al Golfo di Napoli. Nata nel 1851 con la vittoria della goletta America nella regata attorno all’Isola di Wight, organizzata dal Royal Yacht Squadron, la Coppa prende il largo verso la Grande Mela, dove il New York Yacht Club la difenderà ininterrottamente per oltre un secolo, trasformando le acque davanti a Manhattan e, poi, a Newport nel laboratorio permanente dell’architettura navale e della tattica di regata.

Dominio Usa

Dopo le prime difese al largo di New York, tra la seconda metà dell’Ottocento e il 1920, il cuore della Coppa si sposta stabilmente in Rhode Island. Dal 1930 al 1983 Newport diventa la casa dell’America’s Cup. Le regate si svolgono tra le acque riparate di Narragansett Bay e l’oceano aperto, in condizioni che esaltano la precisione dei progettisti e la capacità di leggere il vento dei timonieri. Il mito dell’invincibilità statunitense si infrange nel 1983, quando Australia II del Royal Perth Yacht Club, con la sua famosa chiglia con le “ali”, strappa la Coppa al New York Yacht Club dopo 132 anni. Quella vittoria non cambia solo il nome inciso sul trofeo, ma sposta anche il baricentro geografico dell’evento: nel 1987 la difesa si tiene a Fremantle, in Australia Occidentale, su un campo di regata duro e ventoso che inaugura la stagione della Coppa come grande spettacolo globale, seguito in diretta televisiva in tutto il mondo.

New Zealand

Quando la Coppa torna in mano americana, la nuova capitale diventa San Diego, che ospita le edizioni del 1988, 1992 e 1995, anni in cui si assiste alla celebre sfida “cat vs monohull” e all’avanzata della tecnologia esasperata, con progetti sempre più spinti e budget crescenti. A fine anni Novanta il testimone passa alla Nuova Zelanda: Auckland diventa sede delle edizioni 2000 e 2003, con Team New Zealand prima dominatore e poi sconfitto dagli svizzeri di Alinghi, primo team europeo a conquistare il trofeo. È il segnale di una Coppa definitivamente globalizzata, che inizia a viaggiare tra emisfero Sud e Nord seguendo logiche sportive ma anche commerciali e televisive. Il nuovo millennio consacra questa svolta. Valencia, nel 2007 e nel 2010, è la prima sede europea “neutra” scelta per le condizioni meteo favorevoli e per la possibilità di costruire un grande villaggio di evento, un modello che segnerà le edizioni successive.

Nuova era

San Francisco nel 2013, con le regate in vista del Golden Gate, e le Bermuda nel 2017 portano in scena i catamarani volanti, mentre Auckland torna protagonista nel 2021 con la difesa vincente di Emirates Team New Zealand. Nel 2024 la Coppa approda a Barcellona, primo grande porto mediterraneo a ospitare l’evento nell’era dei foiler, con il campo di regata incastonato davanti alla città e alle sue spiagge. La prossima tappa di questo itinerario è Napoli, che si inserisce così nella geografia mitica dell’America’s Cup, portando la sfida più antica della vela dentro uno dei golfi più riconoscibili del mondo.

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