(ANSA) - GENOVA, 20 OTT - Tra i reperti catalogati dai periti
della procura e i consulenti ne è stato trovato uno che potrebbe
essere la prova chiave delle indagini sul crollo del ponte
Morandi. Si tratta, come scrivono l'edizione locale di
Repubblica e il Secolo XIX, del reperto numero 132 che
mostrerebbe un avanzato stato di corrosione dei cavi di acciaio
dentro lo strallo di cemento armato. Corrosione, secondo i
militari della guardia di finanza, dovuta a manutenzioni
carenti. Il reperto verrà inviato in Svizzera per analisi più
approfondite.
Per gli inquirenti, infatti, il collasso del viadotto è stato
causato dalla rottura degli stralli (i tiranti alla sommità
della struttura) ammalorati da anni e per i quali era stato
approvato il progetto di retrofitting, il rinforzo appunto delle
pile 9 e 10. I lavori sarebbero dovuti partire tra la fine di
quest'anno e l'inizio del 2019. Nel piano di intervento però non
era stata prevista la chiusura del ponte.
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