(ANSA) - CANNES, 22 MAG - Se un grande festival è anche un
osservatorio su ciò che cambia nel mondo a livello di tendenze
artistiche ma anche di flussi economici e modi di vita, nonché
un'anteprima di ciò che potrà accadere, allora non c'è dubbio
che con 5 film nelle varie sezioni, la Cina è un paese sotto la
lente d'ingrandimento. Tra i film, nel "Lago delle oche
selvatiche" di Diao Yinan (concorso) il protagonista è
addirittura un capo gang in cerca di redenzione mentre la donna
del suo cuore è una prostituta. In "L'estate di Changsha" (Un
certain regard), invece, l'esordiente Zu Feng segue invece il
poliziotto Bin che, nel corso di un'inchiesta, si imbatte in una
misteriosa dottoressa il cui passato rischia di sconvolgergli la
vita. Ovviamente entrambi i racconti hanno un passo diverso dal
poliziesco tipico dell'Occidente e in qualche misura appaiono
pretesti per narrare storie d'amore con un punto di vista
diverso e meno rassicurante.
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