(ANSA) - ROMA, 25 APR - Aveva già sfidato Pechino vendendo
materiale critico nei confronti della leadership cinese ed era
stato anche in prigione. Adesso, il libraio di Hong Kong Lam
Wing-kee torna a vendere i suoi libri, ma questa volta sceglie
di farlo a Taiwan dove da oggi ha riaperto la sua libreria, la
Causeway Bay Books, a Taipei, dove -dice- "abbiamo ancora il
diritto di leggere libri". Avrebbe preferito un'inaugurazione
senza troppo clamore, con poca gente anche per via dell'epidemia
di coronavirus. Lam però all'apertura, in un palazzo nel centro
della capitale taiwanese, ha trovato ad attenderlo reporter,
fotografi e sostenitori. La notizia è che il libraio di Hong
Kong non demorde e torna, ad un anno dall'inizio delle proteste
nell'ex colonia britannica. Lam Wing-kee era tra i cinque librai
arrestati nel 2015 a Hong Kong perché vendevano pubblicazioni
critiche verso l'elite politica cinese. Dapprima era stato dato
per scomparso, dileguatosi nel nulla. Si seppe dopo che era
rimasto in detenzione per 400 giorni
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