Olimpiadi, lo spettacolo della medaglia per caso

Il racconto emozionante di una storia olimpica
BRADBURY non è quello delle «Cronache Marziane» ma a suo modo fu un marziano. Si chiamava (e si chiama ancora, a quanto è dato sapere) Steven, non Ray: e nella storia olimpica ha firmato una di quelle imprese che diventano un simbolo. Dodici anni fa a Salt Lake City Steven divenne l’emblema assoluto e non superabile di un modo molto particolare di vincere: non provare a vincere. Che qualcosa capita sempre, nella vita. Steven vinse l’oro (i più lo ricorderanno perchè fu giustamente celebrato dalla Gialappa’s alla stregua dello sciatore marocchino ai Mondiali di Sierra Nevada) nei 1000 metri dello short track con un cursus honorum irripetibile. Dai quarti in poi, lui che non aveva nessuna carta da giocare per andare a medaglia, arrivò all’oro per un semplicissimo motivo: quelli davanti a lui cadevano come pere mature, uno dopo l’altro, spesso eliminandosi a vicenda. E lui che procedeva con il suo passo para-turistico (come il protagonista di «Le 12 Domande», il romanzo da cui poi è stato tratto «The Millionaire», il quale si trovava per puro caso a conoscere le risposte di domande su temi di cui non conosceva assolutamente a) calava sul ghiaccio un unico merito: essere dietro a tutti e aspettare. Ieri lo svedese Joensson lo ha degnamente emulato nella Sprint: nella finale è partito già spompato, è andato avanti chissà come e al traguardo si è trovato di bronzo perchè davanti a lui sono caduti in tre. Quando ha tagliato il traguardo era vicino a trasformarsi in una sorta di Anders Schiess (la svizzera che a Los Angeles ‘94 concluse la sua prova trasformandosi in una sorta di mostro di Notre Dame, ingobbita su se stessa) dello sci nordico; ma si è portato a casa una medaglia, mica cotiche. E se avessero ragione Steven ed Emil? Se fare a sportellate con il prossimo non servisse a a perché poi in un preciso momento chi è davanti casca ed è sufficiente essere lì belli freschi e pronti a passargli davanti? Bella domanda ma con risposta che, more solito, è solo nel vento. 

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