Caccia all'oro: non c'è solo lo sci alpino

Oltre a Goggia e compagni, l'Italia può contare su carte importanti nello snowboard e, in misura minore, tra short track, pattinaggio, sci di fondo e biathlon
Caccia all'oro: non c'è solo lo sci alpino© ANSA

PYEONGCHANG - L'Italia degli sport invernali vuole tornare da PyeongChang con almeno un oro olimpico. E' questa la "mission" che il presidente del Coni Malagò ha affidato ai 121 atleti azzurri che gareggeranno in Corea. E se tra discesa, supergigante e gigante ci sono diverse carte da giocare, la caccia alla medaglia più pregiata non è ristretta al solo sci alpino: anche tra le altre discipline si nascondono frecce importanti per l'arco azzurro, in grado di dar ragione ai bookmakers, che ci attribuiscono uno o due titoli.
SNOWBOARD - Il primo nome che viene in mente è quello di Michela Moioli. La 22enne lombarda, specialista dello snowboard cross, sarà indubbiamente una delle atlete da battere sulle piste coreane: leader in Coppa del Mondo e dotata di classe purissima, la Moioli ha tutto per far centro. Tra gli uomini, nella stessa gara, l'Italia potrebbe dire la sua con Omar Visintin, sempre che abbia recuperato dalla brutta caduta di una settimana fa in Coppa del Mondo. Meno chance negli slalom, con il solo Edwin Coratti (tre podi nelle ultime gare di coppa) che sembra avere qualche speranza concreta.
SHORT TRACK - Il pattinaggio su pista corta è storicamente "feudo" dei pattinatori asiatici, a maggior ragione in questa edizione, che i coreani disputeranno in casa. Però un paio di carte importanti, tra le donne, le ha anche l'Italia. Innanzitutto la portabandiera azzurra, Arianna Fontana, che vuole chiudere la sua carriera in bellezza. E poi Martina Valcepina, distintasi come la sua capitana ai recenti Europei. Non saranno loro le favorite, ma nello short track le sorprese sono dietro l'angolo.
PATTINAGGIO DI VELOCITA' - Non sono più i tempi di Enrico Fabris (due ori a Torino 2006), eppure il movimento azzurro è tornato a crescere. Restiamo degli outsider, è vero, però le due "mass start", introdotte proprio in questa edizione, possono regalarci soddisfazioni.
SCI DI FONDO - Il nome da spendere è uno solo: Federico Pellegrino. Pensare all'oro è da inguaribili ottimisti, anche perché la gara in cui è campione iridato (sprint individuale) quest'anno si svolge a tecnica classica, che da sempre lo penalizza. E poi con Klaebo non c'è partita. Allora, forse, è nella  sprint a coppie (con Noeckler) che se tutto va per il verso giusto si può sbancare. Ma i favoriti restano i norvegesi.
BIATHLON - Nella specialità in cui (al poligono) il controllo delle emozioni è tutto, i margini di incertezza sono chiaramente molto ampi e i possibili vincitori sono tanti. L'Italia può puntare su Dorothea Wierer che, se indovinasse la giornata perfetta, potrebbe sorprendere. Wierer a parte, bisogna provare a giocare il jolly, magari nelle staffette.
GLI ALTRI SPORT - Speranze ridotte al lumicino (almeno per l'oro) sia nello slittino (Fischnaller è un outsider) che nel pattinaggio di figura (la Kostner sembra chiusa dalle giovani russe). Praticamente nulle nelle altre discipline.

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