Doping: Cio apre alla riammissione di 13 russi

Il Comitato Olimpico Internazionale ha fatto sapere attraverso il suo portavoce che il loro caso, e quello di due tecnici, verrà esaminato da una commissione ad hoc
Doping: Cio apre alla riammissione di 13 russi© EPA

PYEONGCHANG - Il conto alla rovescia per l'inizio dei XXIII Giochi Olimpici invernali di PyeongChang 2018 sta per terminare, eppure resta ancora avvolta in una nuvola di incertezza la vicenda legata alla partecipazione degli atleti olimpici della Russia.
L’APERTURA - Se nelle scorse settimane erano infatti arrivate prima l'esclusione da parte del Cio di 111 atleti russi e poi, pochi giorni fa, il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna aveva decretato la riammissione di 28 atleti, anche se si lasciava l'ultima parola in tal senso al Comitato Olimpico Internazionale (Cio), oggi proprio dal Cio arriva una decisa apertura verso questi ultimi atleti, in realtà non più 28 (perché tredici di questi si sono ormai ritirati dall'attività) ma 15, dei quali 13 atleti e due diventati nel frattempo tecnici: Mark Adams, portavoce del Comitato Olimpico Internazionale, ha fatto sapere infatti che i loro casi verranno esaminati da una commissione ad hoc. I quindici in questione, dunque, possono ora sperare di prendere parte, seppur senza poter sfilare sotto la bandiera del proprio Paese, all'appuntamento sudcoreano. Intanto altri sei atleti russi che si erano rivolti alla Corte Civile svizzera contro la decisione del Cio si sono visti respingere il ricorso.
VERSO IL VIA - Facile immaginare che ben presto ci saranno altri capitoli di questa intricata vicenda, anche perché l'inizio ufficiale dei XXIII Giochi Olimpici invernali, che hanno già visto l'apertura dei Villaggi olimpici, è ormai dietro l'angolo e, in un senso o nell'altro, è arrivato il momento delle decisioni definitive.
PROBLEMA RUSSO - A conti fatti, dunque, se solo qualche mese fa il più grande problema di geo-politica di questi Giochi sembrava dover essere il rapporto tra le due Coree, ora che tale problema è stato in qualche modo (almeno momentaneamente) risolto, a creare tensioni sono le decisioni in ambito di giustizia sportiva, con la Russia sul banco degli imputati ma decisa a far valere le sua ragioni.

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