Doping: altro ricorso al Tas per 15 russi

Continua la battaglia legale che vede contrapposti il Cio e gli atleti russi cui è stata negata la partecipazione alle Olimpiadi di PyeongChang: i 15 non accettano la decisione e si rivolgono di nuovo al Tas
Doping: altro ricorso al Tas per 15 russi© EPA

PYEONGCHANG - Non passa giorno che non si debba scrivere un nuovo capitolo dell'infinita "querelle" legata alla battaglia legale tra il Comitato Olimpico Internazionale e gli atleti russi esclusi proprio dal Cio per il cosiddetto "doping di stato" attuato a partire da Sochi 2014 e che chiedono una riammissione in extremis alle Olimpiadi di PyeongChang
ANCORA RICORSI AL TAS - Nel lungo tira e molla tra le due parti, vista l'irremvibilità del Cio, l'unica speranza per gli atleti russi è quella di affidarsi al Tribunale arbitrale sportivo di Losanna. Al quale infatti continuano a fioccare ricorsi: oggi è stata la volta del contro-ricorso dei 15 - 13 atleti più due nel frattempo diventati allenatori - che già qualche giorno fa si erano visti cancellare, proprio dal Tas, la squalifica per doping inflitta loro dal Cio, prima però che questo decidesse comunque di non riaprire la porta ai 15, specificando che il Tribunale arbitrale non ha ancora fornito le motivazioni della sua decisione e ritiene che ci siano altri elementi che "fanno sorgere sospetti sull'integrità di questi atleti", per cui la decisione del Tas non è ritenuta sufficiente ad allontanare dagli atleti in questione l'ombra del doping nè fornisce le garanzie necessarie per considerarli puliti e quindi nelle condizioni di poter prendere parte all'imminente Olimpiade invernale. Da qui il nuovo ricorso d'urgenza da parte dei quindici esclusi (tra i quali il più noto è Alexander Legkov, campione olimpico di sci di fondo nel 2014), con il Tas che ha fatto sapere che l'esame del ricorso è già in corso e che una decisione verra' presa prima possibile.
GLI ALTRI 32 RICORSI - Questa vicenda si interseca con quella degli altri 32 atleti russi che, con motivazioni analoghe, hanno a loro volta fatto ricorso al Tas chiedendo la riammissione ai Giochi di PyeongChang. Di questo secondo gruppo fanno parte atleti del calibro di Victor Ahn, sei volte campione olimpico nello short track, Anton Shipulin, medaglia d’oro nel biatlon, e del campione mondiale dello sci di fondo Sergei Ustyugov,

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