Kostner: «Non sento ancora sia il momento del ritiro»

La pattinatrice azzurra per ora prende tempo: «certe decisioni non si prendono a caldo» e spera che «la mia storia sia d'ispirazione per chi è in difficoltà e cerca di rialzarsi»
Kostner: «Non sento ancora sia il momento del ritiro»© Getty Images

PYEONGCHANG - Dopo avercela messa tutta per centrare il podio dell'individuale alle Olimpiadi di PyeongChang, senza però riuscirci, per Carolina Kostner è errivato il momento delle domande difficili: cosa farà ora Carolina? Sarà stata questa l'ultima stagione della sua straordinaria carriera o ci saranno altri capitoli di questa lunghissima avventura? Domande alle quali, però, sente di non poter ancora rispondere.
«NON A CALDO» - «Certe decisioni non si prendono a caldo», dice subito dopo aver concluso al quinto posto la sua avventura a PyeongChang. Il suo sguardo, per ora, è proiettato sui Mondiali di Milano. Poi, però, una piccola indicazione la gardenese la dà: «Isolde (la cugina, ex campionessa di sci alpino) quando si è ritirata mi ha detto: "quando sarà il momento, lo sentirai". Ma io non l'ho ancora sentito». Come a dire che, nonostante il confronto con le giovanissime leve inizi a farsi duro, in lei c'è ancora la voglia di esibirsi su ghiaccio. Di una cosa la Kostner è certa: «Troverò col tempo la mia strada - spiega - e una volta smesso vorrei riuscire a trasmettere tutta l'esperienza che sto facendo in questi anni». Intanto porta a casa dalla Corea il quinto posto dell'individuale e il quarto nel Team Event.
«ISPIRAZIONE PER GLI ALTRI» - Il suo rientro ad alti livelli, dopo le difficoltà degli ultimi anni, spera diventi d'ispirazione per qualcuno: «Spero che la mia storia, il mio cammino sia motivo di speranza e ispirazione per tutti quelli che sono in difficoltà e cercano di rialzarsi - dice infatti la Kostner - non è facile ma ne vale la pena».
L'ULTIMO INSEGNAMENTO - E' soddisfatta di sè, Carolina, al di là del risultato: «Questa Olimpiade è una metafora di sport e vita - aggiunge - Il punto non è trovare la perfezione ma scoprire i propri limiti e rialzarsi quando si cade, trovare la forza di superare gli ostacoli di tutti i giorni».

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