Sofia Goggia il diamante azzurro

L’amarezza di Pechino da cancellare, lo stop per una caduta e poi l’incredibile argento
Sofia Goggia il diamante azzurro

La stagione non sarà cominciata nel migliore dei modi, ma Sofia Goggia questa volta è pronta. E non ha nessuna intenzione di recitare il ruolo di comprimaria. I tanti, troppi infortuni sembrano essere ormai un ricordo lontano, la voglia d’imporsi a Milano Cortina 2026, un’Olimpiade che può valere una carriera intera, è tanta e spingerà sicuramente l’azzurra oltre gli inevitabili ostacoli. Questa volta però la fiducia è differente, la serenità mentale mostrata a inizio stagione ha ribadito la crescita di un’atleta tornata al top dopo l’ennesimo problema fisico, una sorta di sfida continua alla sorte, di voler andare avanti anche nei momenti più bui. E uscirne più forte di prima.

Il momento

La preparazione estiva della bergamasca è stata differente rispetto al passato. Goggia ha avuto la possibilità di svolgere un lavoro completo, sia dal punto di vista fisico sia sotto l’aspetto tecnico, senza dover pensare a recuperare troppo dagli infortuni, come è accaduto nella scorsa stagione: «Il segreto che ci ha insegnato Federica Brignone l’anno scorso è quello di sciare forte in ogni weekend. Quindi, il mio obiettivo è quello di essere al 100%». Con l’amica- rivale out almeno fino a fine anno (e in forte dubbio per quanto riguarda la partecipazione ai Giochi), Goggia diventerà inevitabilmente la punta di diamante della squadra azzurra: «Non sento di essere l’atleta più attesa della squadra italiana, ma se mi ci fate pensare forse dico che lo sono. Focus sull’Olimpiade? Io penso che il segreto per arrivare in forma a febbraio sia rimanere focalizzati tappa dopo tappa, gara dopo gara - ha aggiunto nei giorni scorsi -, facendo magari anche delle valutazioni in merito a quelle che potrebbero essere delle eventuali brutte condizioni di una specifica gara. Ora sarà importante vivere concentrati su quello che occorre fare ogni giorno, senza che la testa corra avanti di mesi». Nella prima gara stagionale, nello slalom gigante di Soelden, Goggia è uscita sul muro del ghiacciaio del Rettenbach, ma la sciata fluida mostrata nelle prime porte ha dato sensazioni positive per il prosieguo della stagione. L’azzurra non ha rilasciato dichiarazioni, ma già dal primo impatto ha dimostrato di poter essere competitiva anche in altre discipline.

Infortunio e argento

Al momento l’appuntamento a cinque cerchi rimane dunque sullo sfondo, ma è chiaro che la stagione di Coppa del Mondo servirà per preparare al meglio quelle che saranno le prove di Cortina. Sull’Olimpia delle Tofane l’azzurra cercherà di cancellare quella terribile caduta che probabilmente gli costò l’oro olimpico a Pechino, nel 2022. Il 23 gennaio, durante il SuperG vinto da Elena Curtoni, Goggia scivolò e fi n da subito si capì qual era la gravità dell’infortunio: la sentenza fu ai limiti dell’impietoso, trauma distorsivo con lesione parziale del legamento crociato e piccola frattura del perone del ginocchio sinistro. Il recupero iniziò direttamente il giorno successivo, il 4 febbraio il ritorno sugli sci, il 6 la partenza insieme alle compagne di Nazionale, nei giorni successivi la rinuncia al SuperG perché dal primo impatto Goggia dichiarò di sentire dolore e di aver persino pianto. Il 15 febbraio, dopo due prove positive in discesa, l’impresa: medaglia d’argento dopo una gara all’attacco in cui non si risparmiò aff atto e in cui cancellò la parola paura dal dizionario. Sedici i centesimi che separarono l’azzurra dal miracolo, ma l’impresa fu incredibile. Una medaglia d’argento dal sapore d’oro.

Portabandiera

Sarà dunque una sfida personale per un’atleta che già ha vinto tutto: 26 vittorie, di cui 19 in discesa, e 62 podi in Coppa del Mondo. Due podi mondiali, uno in slalom gigante e uno in SuperG, ma soprattutto due medaglie olimpiche. Da non sottovalutare nemmeno il ruolo di portabandiera, altro traguardo personale che potrebbe spronare l’azzurra nell’Olimpiade di casa. «Per i portabandiera penso che sia Goggia sia Brignone meritano di portare la bandiera, ma abbiamo anche altri atleti e visto che queste Olimpiadi avranno le aperture sia a Milano sia a Cortina, ci può essere la possibilità anche per qualche altro nostro atleta di valore di avere l’onore di portare la bandiera», ha dichiarato il presidente della Fisi Flavio Roda. La decisione arriverà a breve, Sofi a sogna in grande e nel profondo sogna anche una medaglia d’oro, sulla pista del cuore, davanti a una marea azzurra. Magari insieme a Federica Brignone.

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