Vonn: niente Olimpiadi, il ginocchio non regge

L' americana: «Sono sconvolta nell’annunciare che non sarò in grado di gareggiare a Sochi: ho fatto tutto quello che potevo per recuperare dall’infortunio, ma la realtà è che il mio ginocchio è troppo instabile per competere a questo livello»
TORINO - La regina non ce l’ha fatta, le Olimpiadi di Sochi perdono una stella della neve e un’icona sexy: le lacrime di pochi giorni prima di Natale erano state un infausto presagio e da ieri Lindsey Vonn si è dovuta arrendere al dolore, a quel ginocchio che, tornato a farle lo sgambetto, le impedirà di essere al via dei Giochi di Russia che scattano il 7 febbraio.

NO POKER -  Niente poker a Cinque Cerchi per l’americana del Minnesota: «Sono sconvolta nell’annunciare che non sarò in grado di gareggiare a Sochi: ho fatto tutto quello che potevo per recuperare dall’infortunio, ma la realtà è che il mio ginocchio è troppo instabile per competere a questo livello», ha detto la bionda ventinovenne. L’ennesimo buco nero nella carriera della sciatrice, con un palmares da big (un oro e un bronzo olimpici, 2 ori e 3 argenti mondiali, 4 Coppe, 6 di discesa, 4 di superG, 3 in superK), ma anche tante parentesi da dimenticare.

LEADER -  A Sochi arrivava da leader, punto di forza della nazionale a stelle e strisce: il 21 dicembre in Val d’Isere il ginocchio operato all’inizio dello scorso anno le aveva ceduto di nuovo, e nonostante le lacrime, la sciatrice aveva rassicurato tutti dicendo che la corsa verso i Giochi non si era interrotta. Ma alla fine ha dovuto rinunciare: «Mi opererò presto in modo che possa essere pronta per i Mondiali di casa a Vail a febbraio 2015. Una nota positiva è che questo significa che ci sarà un posto in più, in modo che una delle mie compagne di squadra possa gareggiare per l’oro. E io tiferò per lei e per tutti gli olimpionici, soprattutto per il Team Usa». Ma l’assenza della campionessa, icona sexy, capace di stupire in pista e far parlare di è tra gossip e copertine, si farà sentire sulle montagne russe.

TITOLO -  Non potrà difendere il titolo vinto nella discesa a Vancouver (nel 2010 vinse anche il bronzo in superg) l’americana, che quest’anno compirà trent’anni: intensi, un matrimonio fallito alle spalle con Thomas Vonn, dominatrice dal 2008 al 2010 in Coppa, poi la fase down nel 2013, cominciata a inizio stagione con un misterioso ricovero in ospedale per disturbi non chiariti e che avevano fatto gridare alla depressione per la bella sciatrice, e culminata nel terribile incidente ai mondiali di Schladming. Nel superG iridato la Vonn cade riportando la frattura del piatto tibiale, la rottura del legamento crociato anteriore e del collaterale mediale del ginocchio destro: l’intervento e tanti mesi lontana dalle piste.

TIGER -  Poi il rientro e un altro crac: a fine novembre, in allenamento. Il ginocchio le cede di nuovo il 21 dicembre, in Val d’Isere. A consolarla era corso il suo compagno, il golfista Tiger Woods . Ma anche lui - che secondo la rivista Golf Digest ha incassato 1,3 miliardi di dollari nel corso della sua carriera (tra cui 83 milioni nell’ultimo anno) - non ha fatto il miracolo e infatti a un mese dal via, i Giochi salutano già la loro star.

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