Vezzali: Il no a Roma 2024 è una resa senza coraggio

La pluriolimpionica di scherma e portabandiera italiana ai Giochi di Londra, oggi deputata, si schiera contro la decisione della sindaco Raggi
Vezzali: Il no a Roma 2024 è una resa senza coraggio© ANSA

ROMA - "Oggi non è solo un giorno triste per lo sport italiano. Oggi è un giorno triste per l’Italia e per chi sogna un Paese diverso ed un futuro migliore per i propri figli. Il “no” della Sindaca Raggi obbliga l’Italia ad uscire sconfitta da una sfida senza nemmeno parteciparvi. Il netto rifiuto della Sindaca Raggi, ad una candidatura per i Giochi Olimpici e Paralimpici 2024, rappresenta più una scelta politica che istituzionale. Inoltre, non aver voluto incontrare il Presidente Malagò ed il comitato Roma2024, dimostra una mancanza di rispetto non tanto nei confronti delle singole persone, ma verso ciò che queste rappresentano: lo sport italiano! Il sogno di un’intera Nazione si è trasformato in “capriccio” politico ed argomento da campagna elettorale. Ancora peggio poi le dichiarazioni di chi ha parlato di “scacco alla logica del malaffare”. Se davvero si vuole sconfiggere il malaffare, lo si deve affrontare e non rinunciare. La vera sfida alla quale Roma si sottrae oggi per volere della sua Sindaca, non è quella della candidatura olimpica, bensì quella del dimostrare che si può organizzare un grande evento, si possono assegnare appalti pubblici, si può sognare il riscatto di una città, in maniera “pulita”, affrontando e sconfiggendo il malaffare. Ritirarsi da questa sfida, non è un atto di coraggio: è invece una resa a mani alzate”. Questa la dichiarazione di Valentina Vezzali, deputato nazionale, pluriolimpionica di scherma e portabandiera italiana ai Giochi Olimpici di Londra nel 2012.

ROSSI: C'ERANO LE COPERTURE ECONOMICHE - "Virginia Raggi è stata scortese a non incontrare il presidente del Coni Malagò. Il Coni le ha dato carta bianca, il Governo ha garantito la copertura finanziaria, il Comune non doveva dire di no alle Olimpiadi di Roma 2024". L'ex campione olimpico di canoa Antonio Rossi, a margine della sua candidatura a presidente federale della Fick, commenta così la decisione del sindaco di Roma di definire "irresponsabile" la possibilità di ospitare le Olimpiadi. "Erano una possibilità per tutti - aggiunge Rossi -, dava modo ai sindaci di sforare il patto di stabilità per rinnovare l'impiantistica italiana. Irresponsabile è una definizione già usata in passato dalla Raggi, è stato sbagliato farne il tema principale della campagna elettorale. Così i Cinque Stelle sono stati costretti a fare un passo indietro". 

PANCALLI; ROMA PRIVATA DI UN SOGNO - "Mi sembra che stiamo privando di un sogno tutti i cittadini. Non sono i grandi eventi che producono i debiti ma come vengono realizzati, mi sarei quindi aspettato coraggio, da parte di chi fa della trasparenza, il rigore e la serietà alla lotta agli sprechi, di accettare la sfida e dimostrare che noi italiani siamo in grado di fare le cose fatte bene e con rigore". Lo ha detto il numero uno del Comitato paralimpico e vicepresidente del Comitato promotore Roma 2024, Luca Pancalli, dopo il 'no' della sindaca Virginia Raggi alla candidatura olimpica della Capitale.

LA NOTA DEL COMITATO PROMOTORE DI ROMA 2024 - Prendiamo atto della decisione di chi ha vinto le elezioni a Roma. Ma siamo molto dispiaciuti: - ci dispiace per Roma e per i romani, soprattutto i più giovani; - ci dispiace per le quasi 200 mila persone che avrebbero trovato un lavoro grazie alle Olimpiadi; - ci dispiace per quei romani che avevano sperato di migliorare la propria qualità della vita grazie a una nuova viabilità e a una città più moderna, verde e più accessibile, senza spendere un euro dal bilancio cittadino; - ci dispiace per quel miliardo e 700 milioni di dollari che avrebbe risollevato Roma, aiutato le periferie e recuperato campi e strutture sportive abbandonate al degrado. E ci dispiace doppiamente perché quelle risorse non arriveranno e con esse quello sviluppo che avrebbe rimesso in circolazione l’economia della città; - ci dispiace che una forza politica nuova non colga la sfida della modernizzazione e non accetti la responsabilità del cambiamento, della legalità e della trasparenza; e che non abbia voluto cogliere l’occasione per lanciare un grande progetto di riqualificazione urbanistica, così come avvenne con i Giochi del 1960 a Roma; - ci dispiace che la retorica degli sprechi abbia avuto la meglio sulle nuove regole CIO nate proprio per evitare sprechi, opere non necessarie ai cittadini e per coinvolgere altre città nell’organizzazione dei Giochi; - ci dispiace per Cagliari e la Sardegna, ma anche per Milano, Torino, Verona, Udine, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Palermo, città che hanno creduto tutte nel sogno con grande entusiasmo e che ora pagano per le scelte di una sola amministrazione cittadina che non tiene conto né degli interessi della città né di quelli del Paese; - ci dispiace che questa stessa forza politica abbia trasformato una straordinaria opportunità per i giovani e la città in una scelta politica ideologica e demagogica; e che al fare abbia preferito il non fare; - ci dispiace per i tanti cittadini che avevano scelto il cambiamento, e che oggi già si pentono; - ci dispiace per tutti i giovani del Comitato Promotore che all’interno del CONI hanno lavorato con impegno, entusiasmo e determinazione a un progetto, quello Olimpico, che oggi affonda nella palude delle paure; e per il gran lavoro di immagine intessuto all’estero in questi 17 mesi, supportato da un dossier da tutti giudicato eccellente, che oggi si azzera daccapo e, anzi, dà un nuovo grave colpo alla credibilità dell’Italia; - ci dispiace che questo lavoro non sia stato neanche approfondito e che il pregiudizio e la superficialità abbiano vinto sul merito; - ci dispiace che Roma perda la straordinaria e planetaria occasione di diventare capitale dello sport nel mondo con le Olimpiadi e capitale della Chiesa con il Giubileo del 2025; - e ci dispiace ancora di più per quelle opere e infrastrutture che dovranno essere fatte comunque, questa volta a carico del bilancio della città, per il Giubileo; - ci dispiace che una città come Roma si arrenda e che pensi di non essere in grado di competere neanche tra otto anni, quando avrebbero dovuto aver luogo le Olimpiadi, offrendo così all’estero la brutta immagine di una città paralizzata dalla rinuncia. Ma quello che veramente e ancora di più ci dispiace, infine, è dover raccontare ai nostri figli, con la morte nel cuore,come la nuova classe dirigente che governa Roma non abbia il coraggio di assumersi la responsabilità del loro futuro; quando invece avremmo voluto spiegarli come una classe dirigente illuminata debba saper prendere decisioni difficili e coraggiose per tracciare la rotta, senza lasciarsi imprigionare dal contingente e dai rumori assordanti del presente, ma anzi alzando lo sguardo sopra l’orizzonte, per indicare la giusta strada da prendere proprio ai giovani. E così che si feconda la forza di un sogno e di una speranza. Per chi sappia cogliere le sfide.

LOS ANGELES E PARIGI ESULTANO - "Los Angeles ora ha una rivale in meno": così il Los Angeles Times 'gioisce' per l'annuncio del sindaco di Roma, Virginia Raggi, del no alla candidatura alle Olimpiadi 2024. La città americana è in corsa con Parigi e Budapest, ed è considerata la principale concorrente della candidatura italiana. Il Los Angeles Times ricostruisce il no della Raggi parlando della sua campagna elettorale, parla del precedente ritiro di Roma dalla candidatura del 2020, e parla di un "campo di competitori sempre più ristretto". "La candidatura di Roma crolla tra l'acrimonia". Così la Bbc titola, nell'home page del suo sito, l'annuncio del sindaco Virginia Raggi del no alla candidatura alle Olimpiadi, e le polemiche che ne seguono. La notizia trova spazio anche sugli altri media internazionali. L'Equipe titola 'Roma verso l'uscita di scena'. Spazio in prima anche sul sito di 'Le Parisien' (Parigi è una delle candidate, e ritenuta la vera rivale europea di Roma): "Il sindaco di Roma si rifiuta di appoggiare la candidatura ai Giochi". "Giochi Olimpici 2024: Roma getta la spugna, ora Parigi ha soltanto due rivali": questo il titolo di 20Minutes.fr, uno dei principali siti all news di Francia, che come gran parte dei media francesi dedicano oggi ampio spazio all'ultimo annuncio del sindaco di Roma, Virginia Raggi. "Il sindaco di Roma rifiuta di appoggiare i Giochi Olimpici", titolano il quotidiano sportivo L'Equipe e il LeParisien.fr, il grande quotidiano della capitale di Francia. Raggi "seppellisce la candidatura", gli fa eco France Info. "Roma desiste, Parigi, Budapest e Los Angeles hanno campo libero", sintetizza LCI.

 

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