Il Cio, l’Italia e Lukashenko

Il Cio, l’Italia e Lukashenko© AFPS

II video è bellissimo. S’intitola: «Torniamo a emozionarci. Ancora». Il Coni l’ha realizzato per celebrare l’anno olimpico, con immagini spettacolari e una stupenda poesia di Erri De Luca: «Considero valore», tratta dal libro «Opere sull’acqua e altre poesie», edito da Einaudi. Se cliccate su tuttosport.com, potete rimirare il risultato della fatica a cinque cerchi, concepita per lanciare il messaggio firmato Italia Team. Lo squadrone per i Giochi di Tokyo (23 luglio-8 agosto) conta già 210 azzurri e altri si aggiungeranno. Sempre che il 27 gennaio, a Losanna, il Cio non stanghi l’Italia a causa della pesante ingerenza della politica nell’attività del Coni: se il governo non emanerà il decreto legge che recepisca le rimostranze del Cio, niente tricolore, niente inno, niente squadre. Sull’argomento, nel Palazzo non si muove foglia. Surreale e masochistico è il menefreghismo di una classe politica ignorante il gravissimo rischio che il nostro sport sta correndo. Dopo gli inglesi e i francesi, ieri anche i tedeschi hanno rilanciato l’allarme di Tuttosport. Ha scritto sportschau.de, sito che fa riferimento alla rete ARD: «Dopo la Russia, anche l’Italia rischia di perdere bandiera e inno alle Olimpiadi estive di Tokyo. Il Cio potrebbe imporre sanzioni se la politica restringe ulteriormente l’autonomia dello sport. Poker politico o sospensione olimpica? Non è ancora del tutto chiaro dove stia andando l’Italia con il suo feroce conflitto tra sport e politica».

E siccome non ci facciamo mai mancare nulla, al caso Italia viene accostato il caso Bielorussia, ostaggio di una feroce dittatura: «ll Cio ha bandito il sovrano bielorusso Alexander Lukashenko e la Bielorussia da tutte le attività olimpiche, compresi i Giochi estivi di Tokyo. Il movimento per la democrazia chiede da settimane le dimissioni di Lukashenko, la fine della violenza della polizia contro manifestanti pacifici, il rilascio di tutti i prigionieri politici e nuove elezioni». Conte, fino a quando dovremo aspettare?

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