"Credo che tanti soldi delle nostre tasse siano serviti a finanziare questa Olimpiade. Ma, nonostante questo, le persone non potranno andare a seguirle dal vivo. Allora mi chiedo a cosa servano questi Giochi, perché è chiaro che noi atleti vorremmo giocare, o gareggiare, davanti ai tifosi". Maya Yoshida, capitano della nazionale olimpica del Giappone e difensore della Sampdoria, non ci sta e polemizza sulla decisione di vietare l'ingresso del pubblico alle gare di Tokyo 2020 (23 luglio-8 agosto).
Tokyo 2020, Yoshida polemico
Una scelta che sembrerebbe in controtendenza dato che finora la J-League del calcio e il campionato di baseball si sono svolte a porte aperte, seppur con un numero limitato di spettatori. "Le nostre famiglie si sono sacrificate e hanno dovuto sopportare tante cose, e ci hanno sempre appoggiato mentre facevamo il nostro lavoro in Europa. Ma adesso, qui, non stanno competendo solo gli atleti, e i giocatori, ma anche i membri delle nostre famiglie, ognuno di loro. Quindi, se nemmeno loro possono assistere alle partite rimane la domanda: 'a cosa serve tutto questo?'. Spero davvero che certe decisioni vengano riconsiderate".