Malagò a Mattarella: "In questi 7 anni la nostra guida"

Il numero uno del Coni ha celebrato il presidente della Repubblica nel suo discorso al Quirinale in occasione della consegna del tricolore alla portabandiera Sofia Goggia
Malagò a Mattarella: "In questi 7 anni la nostra guida"

ROMA - Giovanni Malagò, presidente del Coni, nel suo discorso al Quirinale - in occasione della consegna del tricolore alla portabandiera Sofia Goggia - si è rivolto prima di tutto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Comincio con una sola parola: grazie. Grazie perché oggi ci riceve ancora una volta. Abbiamo voluto ricordare prima l'ultima volta di un incontro ufficiale del presidente con il mondo dello sport. Questa è una formidabile sottolineatura di quella che è stata la sua infinita, costante, precisa affettuosa umana e competente attenzione e sensibilità nei confronti dello sport italiano".

I ringraziamenti

Il numero uno del Coni ha continuato: "Prometto che la squadra ha lavorato molto bene, si è preparata con la complessa congiuntura storica del Covid che in particolare ha colpito le federazioni invernali. È stato fatto un lavoro eccellente per metterci in condizione di essere competitivi. Avremo molte più possibilità di ottenere medaglie in discipline in cui non ne vinciamo da tanto tempo o non ne abbiamo mai conquistate". Poi Malagò ha concluso: "Lei è stato per sette anni il nostro presidente, la nostra guida, il nostro faro. Voglio dirle grazie a nome di questi uomini e queste donne".

Mattarella risponde a Malagò

Questa la replica di Sergio Mattarella: "Auguri davvero, andrete a Pechino accompagnati dall'attenzione e dall'affetto degli italiani. Sarà una avventura affascinante per voi. È una straordinaria occasione. Lo sport di eccellenza rappresenta il Paese in modo rilevante e suscita nei giovani il desiderio di avvicinarsi alla pratica sportiva. Questo scopo è affidato anche alle vostre mani, esempio della capacità di testimoniare i valori dello sport come state facendo e come fate abitualmente. Voglio poi sottolineare il valore particolare dello sport paralimpico, in questi anni cresciuto molto grazie al protagonismo dei suoi protagonisti. Lo sport paralimpico è avanguardia di questa crescita, è una misura della civiltà di una società. In tutto questo davvero rappresentate il Paese".

Motivo di orgoglio

Il presidente della Repubblica ha aggiunto: "Si dice spesso, ed è vero, che durante l'emergenza pandemia, il nostro Paese ha sofferto molto e nell'anno che sta per concludersi e in quello che sta per aprirsi lo sport è stato una risposta di speranza e di ottimismo, offerta al Paese dal mondo sportivo olimpico e paralimpico. Avete smentito il clichè di un popolo indisciplinato, di chi confonde con questo l'attitudine alla fantasia, alla creatività, all'inventiva. Avete pur nella difficoltà dell'emergenza pandemica, trovato modalità diverse di allenarvi e di tenervi in forma". 

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