Milano Cortina 2026: Lombardia e Veneto viola per i disabili

A tre anni dalle Paralimpiadi sono state illuminate col colore internazionale della disabilità le sedi delle Regioni organizzatrici dei Giochi invenali che torneranno in Italia vent'anni dopo Torino 2006. Varnier: «Paralimpiadi come base per costruire una società più inclusiva»
Milano Cortina 2026: Lombardia e Veneto viola per i disabili

TORINO - Una notte in viola. Lombardia e Veneto, ovvero le regioni che hanno riportati in Italia le Olimpiadi invernali, in programma nel 2026 con il coinvolgimento "nominale" di Milano e Cortina, ma anche di molte localotà di tutto l'arco alpino, ieri sera per celebrare i tre anni alle Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 (6-15 marzo 2026, dopo i Giochi del 6-22 febbraio) hanno illuminato alcuni edifici significativi con un tocco di viola, il colore internazionale della disabilità.
Il Grattacielo Pirelli e il Palazzo Lombardia a Milano, sedi della Regione Lombardia, e i Palazzo Grandi Stazioni e Balbi a Venezia, sedi della Regione Veneto hanno acceso dei led viola sulle proprie sommità, così come nell'agosto 2021 erano stati illuminati il Colosseo a Roma, Palazzo Marino a Milano e il Municipio di Cortina d’Ampezzo nell'ambito della campagna internazionale #WeThe15. Così è chiamata la campagna dell’International Paralympic Committee (l'omologo del Cio per il mondo sportivo dei disabili) che in collaborazione con altre organizzazioni internazionali pone l’attenzione su quel 15% della popolazione globale che vive con una disabilità.
«Le Paralimpiadi rappresentano una sfida che coinvolge i migliori atleti con disabilità al mondo - le parole di Andrea Varnier, aministratore delegato di Milano Cortina 2026 - e che ci impone, come società ed individui, di fare i conti con le capacità di inclusione ed accessibilità nei nostri Territori e nel nostro Paese. Sono convinto che l’importanza dell’evento Paralimpico, insieme alla grande sensibilità mostrata dai nostri compagni di viaggio su questi temi, sia la premessa su cui possiamo e dobbiamo costruire un processo di sempre maggiore inclusione. In questo senso lo sport è lo strumento più bello che esista. Ci insegna che attraverso l’impegno, il rispetto, la determinazione, l’amicizia e la solidarietà si possono ottenere risultati destinati a lasciare una traccia nella storia. Per questo, rivolgo un ringraziamento sincero a tutti coloro i quali oggi e domani, si stanno impegnando e si impegneranno sul fondamentale tema dell’inclusione in vista delle Paralimpiadi di Milano Cortina 2026».

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