Tokyo2020, Tamberi: "Pianto e sacrifici, ma ho scritto un pezzo di storia"

Cinque anni dopo il forfait per infortunio ai Giochi di Rio l'azzurro è oro nel salto in alto ex aequo con Barshim: "Lui il migliore di sempre, ho fatto qualcosa di stratosferico"
Tokyo2020, Tamberi: "Pianto e sacrifici, ma ho scritto un pezzo di storia"© EPA

TOKYO (GIAPPONE) - Gioia, incredulità e un senso di liberazione dopo anni di sacrifici e sofferenze. È un vortice di emozioni quello che travolge Gianmarco Tamberi dopo l'oro olimpico conquistato ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim a Tokyo, cinque anni dopo l'infortunio che gli impedì di partecipare nel 2016 ai Gioghi brasiliani di Rio. "Non ci posso credere, sono passato attraverso infinità difficoltà ma ce l'ho fatta: ho vinto l'Olimpiade - ha detto l'azzurro dopo la gara -. È un qualcosa di stratosferico".

Una gioia condivisa: "Barshim il più forte"

E la condivisione del gradino più alto del podio con Barshim non smorza nemmeno un po' la gioia per la straordinaria impresa compiuta: "Lui ha dimostrato in questi anni di essere il miglior saltatore della storia - ha detto Tamberi - e ha vissuto il mio stesso infortunio e le mie stesse difficoltà. Non c'è nessun altro con cui avrei voluto condividere questo oro. Barshim se lo meritava, io penso di aver realizzato un sogno, ho scritto un pezzo di storia e non vedo l'ora di raccontarlo ai miei figli quando li avrò". E ora si può anche buttare il gesso del 2016, conservato come un 'amuleto' o piuttosto come un monito costante dell'obiettivo da perseguire: "Ho portato il gesso in pedana, non l'ho mai buttato: questo significa tutto, il giorno dopo l'infortunio ho passato una settimana a piangere nel letto, a pensare che tutto fosse finito. Poi ho deciso di riprovarci, ho fatto scrivere a Chiara 'Road to Tokyo 2016' sul gesso ed eccolo qui. Finalmente posso dire che ne è valsa la pena: ho vinto l'Olimpiade - ha concluso con orgoglio l'azzurro - e non dormirò più".

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