Subito dopo lo storico trionfo di Parigi, Julio Velasco ha formulato una profezia decisamente corroborante per la pallavolo italiana: "Questa medaglia d'oro si rivelerà un grande volano per l'intero movimento, in termini di promozione e di sviluppo del volley a ogni livello". Parole importanti, scaturite dalla fonte più autorevole, che lasciano prevedere un futuro sempre più roseo per una disciplina in piena età dell'oro. I numeri della federazione lo dimostrano: 365.424 tesserati (280.194 donne; 85.278 uomini); +11 per cento di pubblico nei palazzetti rispetto alla stagione precedente; boom di spettatori in tv (dai 5 milioni 800 mila dell'annata 2021/2022 ai 10.616.999 del 2023/2024) per non dire degli eccezionali risultati di audience registrati da Rai Due in occasione della finale parigina: 5 milioni 500 mila telespettatori (40,3% di share) nel primo pomeriggio della seconda domenica d'agosto.
"Italia Paese guida della pallavolo"
Una Rai che, con una scelta intelligente, nella nuova stagione garantirà al volley femminile la stessa visibilità della Superlega maschile. E ancora: in ambito social, la Legavolley donne sopravanza la maschile. Si capisce perché Karch Kiraly, leggenda del volley mondiale, tecnico degli Usa travolti dalle azzurre, dopo la sconfitta, incassata con impeccabile fair play, abbia affermato: "L'Italia è fra i Paesi guida della pallavolo nel mondo. Solo la Turchia regge il confronto dal punto di vista delle disponibilità economiche, con la Polonia in ascesa, ma ancora un gradino sotto dal punto di vista delle qualità delle competizioni nazionali". L'età dell'oro, in senso letterale, lo promette: il meglio deve ancora venire.