ROMA - Bastano pochi numeri per definire l’impresa portata a casa quest’estate dalle ragazze di Julio Velasco. La medaglia vinta, infatti, è la sesta d’oro per l'Italia negli sport di squadra dal 1896 a oggi, quattro di queste erano arrivate dalla pallanuoto, l’altra dal calcio nel lontano 1936. Nella pallavolo, invece, era arrivato al massimo un argento ad Atlanta ’96, per giunta nel maschile. Da vent’anni, poi, non si vedeva in Italia il metallo più prezioso in uno sport che non fosse individuale, ecco allora che il termine più giusto è “CapolavOro”, lo stesso usato ieri per celebrare a Roma, la vittoria delle Azzurre a Parigi 2024. Da Paola Egonu ad Alessia Orro, passando per Sarah Fahr, Myriam Sylla e la capitana Anna Danesi. C’erano tutte a Palazzo Lateranense dopo esser state ricevute, insieme agli altri medagliati e i quarti posti di Parigi, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Le parole di Paola e del Ct
Al Capo dello Stato è stato regalato il pallone della finale con gli Stati Uniti, mentre per aprire la festa in quella che un tempo era la curia vescovile di Piazza San Giovanni è stato trasmesso un video emozionale che ha ripercorso il cammino delle ragazze di Velasco. Alla fine le lacrime sono quasi scontate, ma è impossibile trattenerle. «Solo oggi avrò rivisto queste immagini almeno cinque volte e ho sempre pianto - è stato l’esordio della Egonu -. Sono emozioni forti, c’è tanta gratitudine». Lacrime che il presidente della FIPAV, Giuseppe Mafredi, ha detto “aspettare da tempo”, nonostante sia adesso che “arriva il bello”. Perché si sa, confermarsi è sempre più difficile, ma per Los Angeles 2028 c’è ancora tempo e intanto la prossima estate si ripartirà dal Mondiale in Thailandia con Velasco saldo in panchina. «Confermarsi è difficile - ha detto il ct -, ma questo è un gruppo speciale, straordinario. Voglio ringraziare i colleghi che allenano le ragazze durante l’anno. Dobbiamo crescere tutti insieme per ripeterci, perché sarà durissima». Tra quattro anni, poi, sarà impossibile confermare in blocco il gruppo che ha vinto a Parigi, basti pensare a giocatrici come Monica De Gennaro, libero di Conegliano, arrivata a vincere l’oro a 37 anni, o Sylla, oggi ventinovenne, ma che ha già annunciato che in America non ci sarà. «Quindi ve lo potranno dire le altre ragazze quanto sarà dura ripetersi. Vediamo, poi magari cambio idea», ha scherzato la schiacciatrice di Vero Volley.
Giorgetti: "Creato un sentimento difficilmente riscontrabile in altro"
Una cosa, intanto, è certa: a distanza di oltre un mese da quel successo, solamente oggi le ragazze di Velasco hanno iniziato a capire quanto fatto in Francia. Un’impresa che sta avendo già una prima ricaduta sulla base del movimento con le domande d’iscrizione di bambini e bambine in aumento in quasi tutta Italia. Quella stessa Italia che per “due ore si è fermata”, ha raccontato ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, presente alla cerimonia di Roma. «In questa Olimpiade si è creato un sentimento difficilmente riscontrabile in altro», ha proseguito il titolare del Mef, mentre il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è soffermato sul peso dell’oro vinto. Perché è vero che le medaglie, soprattutto ai Giochi, si contano, ma alcune «hanno un valore e peso differente», ha precisato il n.1 del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Questa in particolare, che dimostra come l’Italia non sia solo un paese di grandi individualisti, cancellando lo zero di Tokyo negli sport a squadre e conquistando una medaglia, quella olimpica, che nel movimento pallavolistico femminile non aveva precedenti, nemmeno d’argento e di bronzo.