L'atteso incontro fra Imane Khelif e Angela Carini negli ottavi del torneo femminile di boxe, categoria 66 kg, è durato appena 46 secondi. E' bastato un solo destro sferrato dall'algerina per far desistere l'azzurra e chiedere immediatamente l'interruzione del match su indicazione dello staff tecnico: già dopo qualche secondo, la Carini si era fermata un paio di volte a causa del caschetto non allacciato in maniera corretta.
Angela Carini in lacrime
Pochi secondi dopo, Angela Carini ha scelto di interrompere il match contro la pugile iper-androgina algerina. Poi, dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, l'azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto. La presenza a Parigi della Khelif è stata oggetto di dibattito nelle scorse ore visto che nel marzo dello scorso anno era stata squalificata alla vigilia della finale per il titolo per gli alti livelli di testosterone.
"Un pugno mi ha fatto troppo male"
"Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta". Angela Carini ha spiegato così, ancora in lacrime, il suo repentino abbandono. ”Esco a testa alta", ha aggiunto l’azzurra. "Non me la sono più sentita di combattere dopo il primo minuto. Ho iniziato a sentire un dolore forte al naso. Non è da me arrendermi, ma proprio perché non ci riuscivo ho detto basta e messo fine al match. Io sono salita sul ring per mio padre, la scorsa Olimpiade era in fin di vita, questa era la mia Olimpiade e volevo percorrere l'ultimo chilometro. Se mi sono fermata l'ho fatto solo per la mia famiglia”.