Rio2016: Scherma. Azzurri del fioretto a secco, crollo con Francia e Usa

Garozzo, Avola, Cassara' e Baldini sconfitti nella finale per il bronzo
Rio2016: Scherma. Azzurri del fioretto a secco, crollo con Francia e Usa

RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) - Nello sport, e tantomeno alle Olimpiadi, non esistono medaglie sicure. Quella della squadra azzurra di fioretto maschile era pero' considerata quasi scontata per il curriculum di una nazionale che si presentava ai Giochi di Rio de Janeiro da campione olimpico e mondiale e da numero uno del ranking. E' invece un venerdi' da dimenticare quello che passa la squadra del ct Andrea Cipressa, strapazzata dalla Francia in semifinale (45-30), messa a tacere dagli Stati Uniti (45-31) nella finale per il bronzo. Tradita dai veterani Andrea Cassara' e Andrea Baldini, sorretta a tratti da Giorgio Avola e con Daniele Garozzo lontano dagli standard che gli hanno permesso di conquistare l'oro individuale, l'Italia crolla di fronte ad avversari forti, motivati, ma largamente alla portata. Cosa sia successo nella testa dei 'moschettieri' azzurri sara' materia di studio nei prossimi giorni, di certo e' mancato un po' tutto: testa, gambe, motivazioni. Dopo il 'riscaldamento' con il Brasile (45-27), era toccata in sorte all'Italia la Francia, anche preferibile alla Cina. Ed e' qui che e' iniziata la controprestazione azzurra: Garozzo parte bene contro Cadot (5-3), Avola tiene contro Le Pechoux (10-7) ma Cassara', contro Lefort, subisce un parziale di 8-2 che ribalta completamente il match. Un passaggio a vuoto cosi' evidente da costringere il ct Cipressa a preferirgli, da qui alla fine del torneo, l'altro veterano Baldini. Ma la scelta non subisce effetti: il livornese infatti si becca un complessivo 10-1 dagli assalti con Cadot e Le Pechoux, l'Italia non sa che fare e la Francia mette a segno il 'colpaccio'. Facce scure, morale basso ma non tutto e' ancora definitivamente compromesso. Certo, l'oro era l'obiettivo unico, ma il bronzo sarebbe stata comunque una consolazione. Ci si attende una squadra 'affamata', pronta a far roteare le lame. E invece, anche contro gli scatenati americani il copione non cambia. Baldini vince il primo assalto contro Chamley, la 'finalina' sembra quantomeno equilibrata, Avola da' sempre a Chamley la stoccata del 20-17. Ma e' ancora Baldini a 'steccare': Meinhardt lo affossa con un parziale di 8-0, gli Usa prendono vigore, solo Avola sembra in grado di reggere l'urto yankee, anche Garozzo non ha lo smalto dei giorni migliori. Finisce con gli Stati Uniti che fanno festa e con l'Italia che sfila via a testa bassa. "C'e' tanta amarezza, oggi e' andata cosi' - spiega in zona mista Cassara' - A caldo e' meglio non dire troppo, prevarebbe l'umore, pero' non si poteva pensare ad un epilogo peggiore per la nostra Olimpiade. Da noi ci si aspettava giustamente di piu', invece Francia e Usa ci hanno ucciso, ci hanno fatto dei break impressionanti e non siamo mai stati in gioco. Sarebbe troppo semplice dire che e' stata una giornata no, ci sara' tempo per un confronto. Di sicuro, piu' di qualcosa non e' andato". "Personalmente, ho un bel credito con la fortuna - dice Avola - Arrivavo qui dopo una stagione che mi ha visto sempre tra i piu' forti, torno ancora a casa senza una medaglia. La nazionale e' solo la punta di un iceberg, se i quattro degli Stati Uniti hanno tutto il tempo per prepararsi, noi siamo in 8-10 che possiamo ambire ad un posto in squadra. Gli Usa sono stati piu' convinti e motivati, piu' squadra di noi. A freddo dovremo fare un'analisi con il ct". "Non abbiamo messo in pedana nemmeno un decimo delle nostre capacita' - ammette Garozzo - La colpa e' di tutti, non siamo mai stati squadra: quando un compagno ha avuto un passaggio a vuoto, abbiamo perso anche i due successivi assalti". "E' stata la giornata piu' storta della mia carriera schermistica - rivela sconsolato Baldini - Non me l'aspettavo, speravo in una reazione nella finale per il bronzo. I ragazzi sono stati brevi, hanno tirato bene, pensavo di essermi sbloccato ma mi assumo le responsabilita'. Mi spiace, ci tenevo alla medaglia, soprattutto per Avola, invece resta in tutti l'amaro in bocca. I motivi della debacle non sono tecnici o fisici ma mentali: la scherma non e' come il tennis, la testa la fa da padron
a. Per quanto mi riguarda, sapevo che il mio era un ruolo delicato, entrare cosi' era rischioso ma con l'esperienza che ho potevo sicuramente fare meglio. Non siamo stati squadra? Mi sembra un'analisi banale, abbiamo vinto tante altre volte piu' o meno con questa squadra". Per questo il livornese rinvia il suo addio alle pedane: "Se fosse andate diversamente, ci avrei pensato, ma dopo questa Olimpiade non voglio smettere cosi'. Lo devo a me stesso, continuero'". Infine, il capo delegazione azzurro, il vice-presidente Fis Paolo Azzi: "E' stata una brutta giornata, non tanto per le sconfitte, ma per il modo in cui la squadra ha avuto due crolli. E' difficile trovare una spiegazione, avevamo aspettative importanti e legittime: questa squadra ha vinto tanto, merita un grazie e di essere protetta dalle giuste critiche".
(ITALPRESS).

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