Rio2016: Scherma. Sfuma il podio olimpico per le azzurre della sciabola

La squadra del ct Sirovich sconfitta nella finale per il bronzo
Rio2016: Scherma. Sfuma il podio olimpico per le azzurre della sciabola

RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) - Sfuma il podio olimpico per la squadra femminile di sciabola del ct Giovanni Sirovich. Alla prima partecipazione ai Giochi Olimpici, il team azzurro composto da Loreta Gulotta, Rossella Gregorio, Irene Vecchi e Ilaria Bianco si attesta al quarto posto dopo la sconfitta, pesante, nella finale per il bronzo contro gli Stati Uniti della pluri-decorata Zagunis. Un ko netto (45-30), che conclude nel peggiore dei modi un torneo fino a quel momento piu' che onorevole per la formazione tricolore, che dopo l'esordio convincente nei quarti con la Francia (45-36), trova in semifinale il semaforo rosso di fronte all'Ucraina di un altro fenomeno come Olga Kharlan. Eppure, l'inizio delle azzurre era stato piu' che promettente: Gregorio inizia bene contro Komaschiuk, Gulotta ha una marcia in piu' e 'bastona' Kharlan 5-2 portando lo score sul 10-6 per l'Italia. Tiene Vecchi, Gulotta e' irrefrenabile e le azzurre volano sul 20-12. E' pero' un passaggio a vuoto della Vecchi a riportare sotto l'Ucraina, poi battuta seccamente in finale dalla Russia: Kharlan le infila un parziale di 11-3 che permette alla compagine dell'Est di portarsi addirittura in vantaggio (30-28). Gulotta contro Kravatska riporta l'Italia avanti (35-34), Vecchi non brilla contro Komaschiuk ma le due squadre si presentano al rush finale praticamente alla pari (40-39 per le ucraine). In pedana tocca alle numero uno, Gregorio e Kharlan, ma e' quest'ultima a farla da padrone e a portare alle sue il 45-42 conclusivo. Una sfida vibrante, equilibrata, che secondo le azzurre viene macchiata da qualche errore arbitrale di troppo. In piu', la Fie toglie poco dopo l'accredito per il membro della commissione arbitrale, l'ucraino Vadym Guttsait, che nelle fasi 'calde' del quarto di finale si era reso protagonista di uno 'show', condito di urla e gestacci, finalizzato al pressing sui due arbitri. Da qui la protesta ufficiale dell'Italia: "Abbiamo chiesto anche la squalifica della squadra ucraina, ma sapevamo che non c'erano gli estremi", svela il capo delegazione e vice-presidente Fis Paolo Azzi. Il quale, cosi' come il ct della sciabola, Giovanni Sirovich, assicura che l'episodio non ha influenzato il match, da considerarsi assolutamente regolare. Di tutt'altra pasta, invece, la finale per il bronzo disputata dalle italiane. Non c'e' lotta, verve, le americane scappano subito con Wozniak, incrementano con Muhammad, ribadiscono la loro superiorita' con Zagunis. Un dominio in ogni angolo della pedana: l'unica azzurra con il segno piu' e' la Bianco, che nel faccia a faccia con l'altra riserva Aksamit, infila un 8-5 che non riesce comunque a riaprire la contesa. "Abbiamo sbagliato l'approccio e tatticamente l'assalto - ammette Ilaria Bianco - Avevamo lavorato tanto per arrivare qui pronte e lo eravamo, questo assalto non doveva andare cosi'. C'e' delusione e rammarico". "Le mie sensazioni? Negative, sono delusa e dispiaciuta - le parole a caldo di Rosella Gregorio - Sapevo che in questi assalti dovevamo vincere anche contro gli arbitri, qualche stoccata girata c'e' stata ma non ha influito sul risultato". Se Loreta Gulotta preferisce evitare i taccuini, Irene Vecchi non riesce a trattenere le lacrime: "Non doveva andare cosi', per tutto il lavoro fatto avremmo meritato una medaglia. C'e' stato troppo tempo tra la semifinale e la finale, abbiamo avuto un calo mentale. Il quarto posto e' un risultato che non ci rispecchia". "Come gia' successo altre volte - e' l'analisi conclusiva del ct Sirovich - questa squadra ha tirato fuori il proprio lato nero, la capacita' di non tirare. Pensavo avessimo invertito la tendenza durante la qualificazione, abbiamo fatto un gran lavoro fisico e tecnico. Mancanza di personalita'? Non so, di certo non manca la qualita', questa squadra vale piu' di quanto visto".
(ITALPRESS).

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