TORINO - Sedici anni dopo, l’Italia della pallavolo femminile è di nuovo in finale dove affronterà la Serbia per il titolo mondiale. Grandiose. Spettacolari. Con un cuore grande così e un carattere di ferro: le azzurre di Mazzanti che battono la Cina 3-2 dopo maratona che rischia di far saltare le coronarie a milioni di tifosi riescono così nell’impresa di arrivare in fondo e di far sobbalzare nella tarda mattinata gli appassionati. Ovunque si trovino: in ufficio, in auto, negli spogliatoi per l’allenamento, al bar come a casa. Tutti pazzi per le pallavoliste che riuniscono l’Italia. E anche il calcio plaude dopo l’anno più nero della sua storia, con la mancata qualificazione a Russia 2018 e le troppe amarezze. Sì, dal Genoa al Verona, i club salutano l’impresa dell’Italvolley rosa con tweet, post e tanti complimenti. E ringraziamenti. Per aver fatto vivere emozioni uniche. Questa squadra, con Paola Egonu - del Novara - simbolo del nuovo che avanza in versione CR7 devastante, è l’altra faccia del Paese, quella che piace di più: giovane, ambiziosa, integrata, occupata. Il mondo del pallone può vedere da qui la strada per (ri)emergere: il Club Italia che fa giocare e alleva le giovani per la Nazionale e le squadre del campionato, che le porta a trionfare al Mondiale Under 18 e poi alla finalissima del Mondiale per grandi, in Giappone, nella terrà dei cartoon che hanno fatto sognare tante bimbe e bimbi sottorete. Una lezione per il calcio milionario che fatica a rinverdire la sua gloria. E non è finita qui.
LE VOCI DELL’ESULTANZA - Miriam Sylla: «E' incredibile, un sogno che inseguivamo da cinque mesi: e adesso non vogliamo svegliarci. Questo sogno lo stiamo costruendo da cinque mesi, con lacrime e sofferenze. Ora ci aspetta la Serbia: sarà un'altra battaglia. Noi vogliamo toglierci qualche sassolino dalla scarpa». Paola Egonu, il bomber da 45 punti: «Ci è servito tanto coraggio». Il ct Davide Mazzanti: «Non ho esultato, perché stavo già pensando alla Serbia. Sapevo che con la Cina sarebbe stata molto dura e le ragazze sono state brave a trovare le soluzioni tattiche in campo. Ora ci aspetta la Serbia, studierò la loro semifinale con l'Olanda per scovare i loro punti deboli».