La Fipav cerca di spegnere le polemiche con le Leghe

Continua a distanza la diatriba derivante dalla chiusura anticipata della stagione. In una nota la Federazione spiega che, se le condizioni lo consentiranno, si potrà tornare in campo in estate ribadendo però che gli eventuali eventi non potranno assegnare gli scudetti
La Fipav cerca di spegnere le polemiche con le Leghe

ROMA- Ancora un capitolo della diatriba fra la federazione Italiana Pallavolo e le Leghe Maschile e Femminile. Dopo le dimissioni dei presidenti Mosna e Fabris la Fipav ha ritenuto doveroso dover precisare con una nota la dinamica che ha portato a chiudere anzitempo i campionati senza l’assegnazione degli scudetti che, a dire della stessa Fipav, era perfettamente in linea con quanto già deciso autonomamente dalle Leghe.

Questa la nota pubblicata ieri dalla Federazione per chiarire la questione.

Pensavamo che le numerose esternazioni di questi giorni, alcune delle quali fuori luogo fossero finite e che si cominciasse a pensare seriamente al futuro della nostra pallavolo. Un futuro che sembra pieno di incognite e preoccupazioni e per il quale siamo a disposizione per cercare ogni possibile soluzione. Evidentemente, però, la foga di attribuire a qualcuno colpe di cui in effetti non ha alcuna responsabilità produce affermazioni assurde e talvolta ridicole. Sentiamo quindi la necessità di fare chiarezza, senza alcun intento polemico, su quanto è avvenuto e che qualcuno ha voluto intenzionalmente travisare.

Come si evince facilmente dalle note ufficiali pubblicate dalle Leghe in data 6 aprile le decisioni indicate sono state autonomamente assunte dalle Leghe. La Federazione con il suo comunicato stampa del 8 aprile 2020 non ha fatto altro che prenderne atto, disponendo nell’ambito delle proprie competenze, la non assegnazione degli scudetti dato che purtroppo i campionati non si sono svolti regolarmente.
La Federazione Italiana Pallavolo tiene a ribadire che se in futuro dovessero esserci le condizioni adatte per farlo, non ha nulla in contrario a un ritorno in campo, ma le eventuali gare non avranno valenza per l’assegnazione dei titoli nazionali. Saremmo molto felici se questo si verificasse perché significherebbe un graduale ritorno alla normalità della situazione sanitaria del Paese, ma soprattutto sarebbe la dimostrazione più eloquente della ripresa della nostra attività sportiva. Da ultimo vorremmo stigmatizzare che la decisione della Federazione di dedicare tutti i simbolici scudetti ai medici, agli infermieri, ai volontari, alle forze dell’ordine, alla Protezione Civile che tanto stanno facendo per tutti noi, e che qualcuno ha voluto etichettare come retorica, è invece una manifestazione convinta e forte di solidarietà “.

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