Blengini: " Bisogna pensare a Tokyo ma non è semplice "

Nel corso del seminario organizzato dal Coni “Tokyo 2020, la ripresa delle attività di alto livello tra criticità ed opportunità. Esigenze e proposte operative” il tecnico della nazionale maschile analizza le problematiche e le difficoltà dell'attuale momento
Blengini: " Bisogna pensare a Tokyo ma non è semplice "© AG ALDO LIVERANI SAS

ROMA – Il seminario “Tokyo 2020, la ripresa delle attività di alto livello tra criticità ed opportunità. Esigenze e proposte operative”organizzato dal Segretario Generale del Coni Carlo Mornati via web, e che ha visto la partecipazione dei tecnici delle nazionali azzurre dei vari sport, ha visto sul tappeto tutti i temi legati alla ripresa dello sport e le prospettive in vista delle Olimpiadi posticipate di un anno.

Gianlorenzo Blengini, CT della nazionale maschile di pallavolo, già qualificata per Tokyo, ha ammesso:

« Ci saranno grandissime difficoltà ma abbiamo il dovere di provarci a portare i nostri atleti nel percorso che ci porterà a Tokyo. Il nostro sport ha diverse criticità perché è uno sport di squadra e perché il pallavolista ha difficoltà a considerare nello specifico allenante quello che può essere fatto a casa. Stiamo parlando atleti di due metri con esigenze importanti dal punto di vista muscolare. Non potendolo fare in una palestra pesi attrezzata o in un impianto, il concetto di allenamento e adattamento è molto difficile per atleti di questo tipo. Noi abbiamo per regolamento l’obbligo di passarci la palla. Come possiamo comportarci in uno sport in cui c’è necessità di interazione? Questo rende la situazione ancora più critica. Dobbiamo cercare soluzioni di creatività e adattamento. Bisogna capire però quando potremo tornare alla base del nostro sport: lavorare in gruppi e dobbiamo cercare di ridare continuità agli atleti per arrivare più performanti possibile. Prima di tutto c’è la salute delle persone ».

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