TORINO - Perugia perde e Perugia deve ripartire subito. La squadra di Andrea Anastasi ieri è uscita dalla Final Four di Coppa Italia, perdono in tre set contro la Gas Sales Bluenergy Piacenza, che ha staccato con merito il pass per la finalissima che si disputa oggi a Roma contro Trento. Una sconfitta che ha sorpreso. Ci eravamo abituati a vedere i perugini farla da padroni (quest’anno hanno già vinto la Supercoppa, il Mondiale per club e la regular season con larghissimo anticipo). Ha sospeso anche il modo in cui è maturata la sconfitta: è mancato quel plus che ha fato grande Perugia in questa prima parte di stagione. Sconfitta che brucia nella metà campo bianconera dove attacco (41% finale di squadra) e battuta (23 errori con 5 ace) non hanno girano come di consueto. Basti dire che il campionissimo Wilfredo Leon si è fermato ad un risicato 23% di efficacia in attacco. Al contrario in casa Piacenza è stato decisivo il servizio, non solo per gli 11 ace conclusivi. Il messaggio che è arrivato a tutti è che la prodigiosa macchina da guerra plasmata negli anni o oggi affidata ad Andrea Anastasi può commettere passi falsi.
LA MISSIONE
Il tecnico mantovano ha fatto il primo capolavoro ad inizio stagione prendendo un gruppo ipertalentuoso e aiutandolo a togliersi dalle spalle la scimmia delle sconfitte della scorsa stagione. Un’operazione perfetta fatta coinvolgimento di tutto il gruppo, di protezione dalle pressioni e dal lavoro sui punti di forza della squadra. Il volo di Perugia è iniziato a Cagliari soffrendo e vincendo la Supercoppa. Ora Anastasi deve farne un altro per cancellare la delusione di ieri e far ripartire la corsa della Sir. Non è un caso che Anastasi ieri abbia parlato di brutta prestazione, ma abbia anche predicato calma. La seconda missione di Anastasi inizia da oggi, dagli spalti del Pala Eur dove le altre si giocheranno la coppa. Dare al gruppo la sicurezza che servirà per inseguire la vittoria in campionato e in Champions League.
