Pinerolo, salvarsi non basta

La vittoria con Casalmaggiore avvicina il traguardo, tuttavia è necessario iniziare subito a pensare alla squadra per la prossima stagione che sarà ancora più difficile
Pinerolo, salvarsi non basta

TORINO - Pinerolo è più vicina alla salvezza. I tre punti conquistati contro Casalmaggiore, la sconfitta di Perugia a Chieri e il sorpasso operato dalla Wash4green danno il senso di un traguardo ormai vicino. Ultimo appuntamento in casa, a Villafranca Piemonte, sabato sera per il derby contro Chieri. Le collinari hanno bisogno di un punto per certificare il quarto posto in classifica, le padrone di casa di due per chiudere il discorso salvezza. Sembrerebbe già tutto scritto, anche perché Perugia se la dovrà vedere con Conegliano. Dal fronte Chieri il tecnico Giulio Cesare Bregoli rifiuta i calcoli: «Andremo a giocarci la nostra partita a viso aperto». Ed è giusto che sia così. Come è giusto che Pinerolo ora tenga i piedi per terra. Lo conferma anche la capitana Valentina Zago, ieri sera 28 punti e MVP dell’incontro con Casalmaggiore: «Sicuramente c’era tantissima voglia perché tutto il lavoro che abbiamo fatto e che stiamo facendo sta finalmente dando i suoi frutti e siamo molto contente di questo risultato ma finché non cade l’ultima palla dell’ultima partita noi stiamo con i piedi per terra».

E DOMANI

E i piedi per terra serviranno anche dopo l’8 aprile. Mantenere l’A1 rappresenterebbe un’impresa ma subito dopo inizierà la costruzione di una nuova impresa. Il ds Giovanni Fattori dovrà ricominciare a tessere la tela della costruzione di una squadra condannata a crescere per rimanere se stessa. Se la scorsa stagione i dirigenti furono condizionati nelle loro scelte dai vincoli di tempo, ora il problema si ripropone perché la salvezza arriverà con il mercato delle avversarie già impostato. I fuochi d’artificio sono arrivati a febbraio. Ci vorrà acume e molta fantasia per trovare la strada giusta. E sarà necessario tenere a mente la lezione di Trento che si salvò due stagioni fa con il blocco dell’A2 ma non riuscì a ripetersi l’anno successivo.

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