Un Premio di cuore per ricordare Julia Ituma

L’Associazione Piero Dardanello, con Tuttosport, ha assegnato la targa Gasco alla memoria della pallavolista scomparsa

Un premio per Julia Ituma, per ricordarla e per far in modo che la sua tragedia non venga dimenticata. In un Pease come l’Italia, stretto dalla crisi demografica, tutti devono fare la loro parte perché nessuno giovane venga perso per strada. Lo strazio e la commozione di questi giorni testimoniano quanto la vicenda di Julia abbia segnato l’opinione pubblica e quanto sia presente in tutti l’esigenza di riservare una “cura” speciale alle nostre nuove generazioni. Per questo l’associazione culturale “Piero Dardanello”, in collaborazione con “Tuttosport”, ha deciso di assegnare la 18ª targa intitolata a Piero Gasco alla memoria di Julia Ituma, la giovane promessa della pallavolo tragicamente morta a Istanbul dopo essere precipitata dal sesto piano dell’Hotel dove era ospitata l’Igor Gorgonzola Novara. Ogni anno il premio, dedicato al medico e dirigente sportivo, viene consegnato a un atleta o a un personaggio del mondo dello sport che si sia distinto per la propria attività filantropica o per azioni di solidarietà. Presente alla serata in cui il Premio è stato assegnato anche il Direttore di Tuttosport Guido Vaciago. Spetta a Paolo Cornero, vicepresidente dell’associazione “Dardanello”: «Il nostro è un Premio che celebra i lati positivi dell’animo umano; ovvero solidarietà, coerenza, costanza, impegno, ravvedimento, accoglienza, memoria. Quello che è successo è drammatico e il riconoscimento 2023 viene intitolato alla giovane “Titu”, in un mondo che corre veloce e che non si ferma a riflettere. Ci sarà tempo per valutare le opportune iniziative, in stretta collaborazione con la Federazione Italiana Pallavolo, ma la città di Mondovì, terra in cui hai giocato e sorriso Julia, si ferma per salutarti». 

Manfredi: "Come Federazione forniremo il massimo sostegno"

Il Monregalese è da sempre terra di volley e non stupisce questa sensibilità verso un caso così lacerante. Inoltre Julia Ituma è stata più volte presente al Palasport di Mondovì. Intitolare il Premio 2023 a Julia è un gesto che intende sottolineare un tema sempre più centrale in una società dominata dall’apparenza e da una sfrenata competitività: la vulnerabilità psicologica degli atleti. Si ha l’impressione che oggi, specialmente nel mondo professionistico, vincere sia l’unico aspetto da considerare: eppure non bisogna dimenticare che, sotto la solida corazza dell’atleta abituato ad esprimersi ai massimi livelli dell’agonismo, sottoposto alle aspettative di media e tifosi, ci sono giovani ragazzi e ragazze. Il peso della sconfitta, delle critiche, delle difficoltà personali e familiari può essere pesante da sopportare, specialmente in un momento di particolare fragilità. Il presidente della Federvolley, Giuseppe Manfredi, non era presente ma ha fatto pervenire un suo messaggio: «Si tratta di un gesto molto bello. Ciò che è accaduto qualche giorno fa ci ha colpiti nel profondo, lasciando un vuoto incolmabile. Impone una riflessione reale e sincera all’interno del mondo sportivo. Come Federazione forniremo il massimo sostegno per far sì che quanto accaduto possa essere di insegnamento. Questo Premio aiuterà a far sì che ci sia un impegno sempre maggiore nel supporto psicologico ad atlete e atleti». Giovanni Gasco, figlio di Piero, che sottolinea quanto la famiglia abbia condiviso la decisione: «La vicenda di Julia Ituma ci ha colpito profondamente - ha rilevato il dottor Gasco - ed è una ferita che investe tutto il mondo sportivo perché mette in luce una fragilità troppo spesso trascurata». Un premio per gridare forte «Mai più».

 

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