La sterzata di Trento

La netta vittoria dell'Itas in gara 3, della finale scudetto, mette Civitanova con le spalle al muro, costretta a rincorrere una squadra che ha trovato il passo vincente
La sterzata di Trento

TORINO - Cambio di passo. Questa è la sensazione che ha lasciato in tutti la vittoria altisonante di Trento in gara 3 della serie scudetto. Ieri l’Itas ha impresso un’accelerazione al suo gioco impressionante e il risultato è stato un 3-0 molto facile contro una Civitanova annichilita e incapace di tenere testa alle folate offensive dei trentini. Tutto vero? Sul campo si è visto questo e l’unica giustificazione dei marchigiani sta nel fatto di aver perso nel primo set Ivan Zaytsev, una pedina importante nel pacchetto di Chicco Blengini perché dà equilibrio e sicurezza al giovane e talentuoso Aleksandar Nikolov. A dire il vero il set aveva registrato già la prima accelerazione dell’Itas, ma la perdita di equilibrio dalla parte della Lube è sembrata evidente. Con l’opposto in campo Civitanova avrebbe forse lottato di più, però la partita è sembrata segnata. Al termine Angelo Lorenzetti ha dichiarato: «Ci è venuto tutto al meglio, a loro niente». Civitanova è ricaduta in quelle fasi di apatia che l’hanno frenata nel corso della stagione. Trento, dal canto suo, ha dato l’impressione di aver rotto l’equilibrio su cui si sono retti tutti i playoff e venerdì avrà il primo match ball per prendersi lo scudetto. Civitanova non ci sta e medita di realizzare un’altra rimonta ma resta il peso della valenza di gara 3 sull’economia della serie. Si tratta di uno snodo importante il cui risultato condiziona l’evoluzione di una serie. Per questo Trento ha dato un segnale importante e il mondo in cui l’ha fatto ne sottolinea il valore. E poi, se anche Civitanova, andasse sul 2-2, resterebbe comunque da giocare gara 5 a Trento.

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