Poi ti chiedi perché, al di là della bellezza del loro sport e del fascino delle loro movenze, la sera di ferragosto ci fossero quasi due milioni di italiani davanti alla tv a tifare e vibrare per le pallavoliste azzurre al debutto nell’Europeo, contro la Romania, nell’altrettanto ammaliante scenario dell’Arena di Verona. Altro che acuti e do di petto. Te lo chiedi finché non le incontri, le conosci un po’, scalfisci qualche tenero velo di timidezza e ritrosia figli della consapevolezza di essere ragazze normali, per quanto atlete eccezionali. Simpatiche, disponibili, spontanee, adorabilmente naive e alla mano, come in una veloce; ma pure esuberanti, come quando schiacciano; ricettive e diplomatiche il giusto, nell’ammortizzare le domande puntute come in un bagher, o erigendo un muro allorché occorre per non farsi travolgere, dall’entusiasmo e dall’affetto ma anche dall’invadenza becera che troppo spesso tracima dai social network da loro, ovviamente, frequentati con la spigliatezza dell’avere vent’anni o poco più. Marina Lubian da Moncalieri, centrale torinese in forza all’Imoco Conegliano che nella stagione scorsa ha vinto quasi tutto; la sua compagna di club Federica Squarcini, come lei centrale di ruolo, toscana di Pontedera; la lodigiana di origini africane Loveth Omoruyi, schiacciatrice passata a Chieri da Busto Arsizio; la russa di nascita islandese che ha voluto essere italiana a tutti i costi, Ekaterina Antropova, lei pure opposto (coma la Lubian) e che gioca a Scandicci.
Complice la loro permanenza a Torino, in questo Europeo itinerante che domani le vedrà affrontare la Bosnia-Erzegovina e mercoledì la Croazia, e la vicinanza del Parco Ruffini (dove sta il palasport in cui giocheranno) alla nostra redazione, sono venute a trovarci a Tuttosport. Dove hanno parlato di volley, certo, ma anche di problematiche sociali, di scelte di vita, di musica e di gatti. Con loro, una disponibilissima delegazione di dirigenti federali, pronti a trovare un buco nel fitto programma di allenamenti orchestrati dal ct Mazzanti per regalare questa sorpresa a noi e soprattutto a voi lettori. Perché sul giornale in edicola domani – con qualche anticipazione già online sul sito tuttosport.com – troverete sicuramente interessante immergervi nelle loro parole, riflessioni, aspirazioni e sogni che ora s’incarnano sui parquet dell’Europeo ma guardano con massima ambizione alle prossime Olimpiadi parigine. Grazie Mari, Fede, Love, Cate. Vi volevamo già bene, ma da oggi ancora di più.