Volley, Sylla vede cose turche: "Siamo un'altra Italia"

A Bruxelles le azzurre si giocano un posto in finale contro Vargas e Karakurt. Brucia il ricordo della sconfitta in Nations League: "Siamo maturate e ora abbiamo un nuovo gioco"
Volley, Sylla vede cose turche: "Siamo un'altra Italia"© ANSA

L’avversaria più difficile per dimostrare che Italia è questa. Oggi alle 17, a Bruxelles in diretta su Rai Sport e su Sky Sport Summer, le azzurre del ct Davide Mazzanti, si giocano la partita che darà il segno alla loro estate in Nazionale. In palio c’è la fi nale dell’Europeo e dall’altra parte c’è la Turchia del ct Daniele Santarelli e dell’opposta Melissa Vargas. Una squadra che in passato abbiamo battuto con regolarità, ma che è cresciuta e si presenta all’appuntamento con un sistema di gioco ormai solido e un’opposta che sa fare la differenza con i suoi colpi. Per tutte vale l’esperienza fatta in Volley Nations League contro le turche. A luglio l’Italia perse, e perse male, ai quarti una partita in cui non fu mai padrona del suo gioco. Quella sconfitta brucia e sarà la benzina con cui le azzurre entreranno in campo.

Italia, le parole di Sylla e Fersino

Lo ha confermato la capitana Myriam Sylla, una che non si tira indietro. Anzi una giocatrice che dà la carica a tutto il gruppo: «Le turche sono una grande squadra che in VNL ci ha letteralmente dominato, ma noi oggi siamo un’altra Italia che, al di là degli innesti, è maturata ed ha fatto proprio un modo di giocare su cui stiamo lavorando da maggio». C’è voglia di buttare all’aria i pronostici e mandare un messaggio forte a tutto l’Europeo. Il tecnico della Turchia Daniele Santarelli rende onore al gruppo azzurro: «Affrontiamo un team pazzesco». Per dimostrarlo sul campo ci vorrà ritmo e intensità come ribadisce il tecnico azzurro: «Sarà una partita bella e combattuta. Ci vorrà grande attenzione». Ma la chiave di tutto sarà la capacità di reggere all’urto dell’attacco turco e alla forza del binomio Vargas-Karakurt. Per farlo l’Italia dovrà dimostrare di essere cresciuta ancora in ricezione. Protagonista in questa fase è Eleonora Fersino, il libero dell’Igor Novara, che ha raccolto l’eredità di Monica De Gennaro, sta crescendo giorno per giono: «È una grande responsabilità perché Moki è una grande giocatrice. Io affronto questa sfi da con serenità e consapevolezza dei miei mezzi. Ho 23 anni e questo è un cammino importante. So di potere migliorare in tutto e lo sto facendo giorno per giorno». Ora però arriva un esame importante: «Con la Turchia ci aspetta una partita difficile sia dal punto di vista tecnico che mentale. Alle spalle c’è quel match di VNL che ha lasciato il segno. Sappiamo che sarà dura, però mi aspetto una partita bella, vibrante. E siamo tute cariche e motivate per fare una bella prova. Quella era un’Italia frenata, ora non sarà così». Vargas e Karakurt sono i due spauracchi, i cui colpi pesanti hanno spianato la Polonia: «Con Karakurt ci ho giocato a Novara, anche se in Nazionale ricopre un altro ruolo. È una giocatrice grintosa, che trascina il gruppo con il suo entusiasmo e la sua energia. Vargas è forte in battuta, in attacco e sa domare anche le brute palle. Una giocatrice notevole. Noi dovremo cercare di contenerle per riproporre il nostro gioco». Altro momento cruciale il servizio, che è diventato un’arma che apre il campo e condiziona la possibilità di rigiocare la palla: «Loro sono molto brave a battere forte. Noi dovremo stare sul pezzo. Bisogna contenerle senza cercare la perfezione. Quando il tuo avversario batte così è inutile cercare il massimo di precisione. Lo abbiamo fatto contro la Francia, nel secondo set, e siamo andate in difficoltà. Bisognerà aiutarsi tanto tra noi per uscire dai momenti più critici». Questa è l’Italia di oggi, quella di luglio è il passato. È cresciuta e ha un po’ di rabbia in corpo. Che non guasta.

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