Egonu, niente più Italia: come si è arrivati a questo punto. E Velasco...

L'opposto azzurro non è tra le convocate di Mazzanti per preparare il torneo di qualificazione olimpica. E spunta una candidatura per la panchina della Nazionale

È Egonu-exit! Incredibile a dirsi, ma l'Europeo conclusosi con una inattesa, ma purtroppo meritata, medaglia di legno ha dato il via ad un effetto dirompente. Paola Egonu il prossimo 9 settembre non dovrà rifare il borsone per presentarsi al collegiale azzurro di Cavalese dove le ragazze convocate da Mazzanti lavoreranno per preparare il torneo di qualificazione olimpica in programma a Lodz, in Polonia, dal 16 al 24 settembre.

Quindici nomi chiamati per 14 posti. Paola però non ci sarà, così hanno concordato le parti e lo hanno reso noto con la nota stampa federale, emessa ieri, dopo che i primi rumors erano giù usciti in mattinata subito dopo i confronti avuti in aeroporto a Bruxelles, si legge che "l'atleta azzurra, pur ribadendo il proprio attaccamento alla maglia dell'Italia, ha concordato con il commissario tecnico e il presidente federale Manfredi di non partecipare al torneo in Polonia per prendersi un periodo di riposo". Una formula che divide le "responsabilità" di una scelta che è in chiara controtendenza.

Italvolley, Egonu esclusa dal preolimpico

Da una parte si punta su Boskovic, Vargas, Karakurt, Dalderoop, Thompson e via dicendo, dall'altra si mette tecnicamente e umanamente ai margini, fino a giungere ad una naturale rottura, uno dei prospetti più valutati del movimento azzurro. Lasciata a casa, sulla scia di un percorso di presunto ricambio generazionale che alla fine, dopo De Gennaro e Bosetti, arriva ad escludere una ragazza di soli 24 anni, nel pieno della maturità fisica, forse davvero l'unica nella squadra italiana - per dirla alla Santarelli - capace di cambiare una partita a livello internazionale. L'Italia di Mazzanti, che nell'ultimo Europeo ha probabilmente fatto di tutto per provare a fare a meno di Egonu, salvo chiederle di salvare il salvabile quando, contro la Turchia, la barca aveva dato segnali di cedimento, ora completa l'opera. Una esclusione figlia diretta delle dichiarazioni che lo stesso Ct azzurro ha fatto al termine della gara con l'Olanda. Una ammissione, forse inconsapevole, che ha svelato un enorme problema latente del gruppo azzurro: "Dopo il Mondiale non avevo più la squadra in mano. Quelle scelte erano l'unico percorso che potevo fare per riavere la squadra in mano".

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Alta tensione

Parole che Mazzanti forse aveva lì da tempo, da quando le senatrici avevano alzato la voce dopo il mondiale olandese accusandolo per i risultati mancati. Parole che certificano come questa Italia, dall'argento Mondiale del 2018, invece di esplodere si sia piano piano incartata su sé stessa. In tormenti e rapporti complicati che hanno fatto raccogliere molto meno di quanto questa generazione avesse fatto sperare. Che qualcosa possa o debba essere rivisto l'han pensato anche in Fipav, non è un caso che nel contratto per il rinnovo del tecnico siglato dopo l'amarezza di Tokyo, stemperata dalla vittoria dell'Europeo 2021, sia stata inserita una clausola che permette di anticipare la chiusura del rapporto alla fine di questo 2023. Prima di aprire il 2024 a cinque cerchi.

Il torneo pre olimpico può iniziare, senza Egonu, con Antropova in posto 2 con qualche esperienza in più. Inutile nasconderlo, la nuova formula delle qualificazioni olimpiche vede le azzurre praticamente certe di andare a Parigi, comunque premiate dal sistema di ripescaggio legato al ranking. Proprio per questo c’è tempo per le giuste riflessioni. Il dopo Egonu non è detto che sia definitivo.

Italia, torna Velasco

Nota a margine, Velasco è stato visto a Firenze parlare fitto fitto con il presidente Fipav e nel suo contratto con Busto Arsizio, dove è tornato ad allenare proprio il femminile, c’è una clausola che lo svincola in caso di chiamata azzurra. Tasselli, coincidenze?

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È Egonu-exit! Incredibile a dirsi, ma l'Europeo conclusosi con una inattesa, ma purtroppo meritata, medaglia di legno ha dato il via ad un effetto dirompente. Paola Egonu il prossimo 9 settembre non dovrà rifare il borsone per presentarsi al collegiale azzurro di Cavalese dove le ragazze convocate da Mazzanti lavoreranno per preparare il torneo di qualificazione olimpica in programma a Lodz, in Polonia, dal 16 al 24 settembre.

Quindici nomi chiamati per 14 posti. Paola però non ci sarà, così hanno concordato le parti e lo hanno reso noto con la nota stampa federale, emessa ieri, dopo che i primi rumors erano giù usciti in mattinata subito dopo i confronti avuti in aeroporto a Bruxelles, si legge che "l'atleta azzurra, pur ribadendo il proprio attaccamento alla maglia dell'Italia, ha concordato con il commissario tecnico e il presidente federale Manfredi di non partecipare al torneo in Polonia per prendersi un periodo di riposo". Una formula che divide le "responsabilità" di una scelta che è in chiara controtendenza.

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Da una parte si punta su Boskovic, Vargas, Karakurt, Dalderoop, Thompson e via dicendo, dall'altra si mette tecnicamente e umanamente ai margini, fino a giungere ad una naturale rottura, uno dei prospetti più valutati del movimento azzurro. Lasciata a casa, sulla scia di un percorso di presunto ricambio generazionale che alla fine, dopo De Gennaro e Bosetti, arriva ad escludere una ragazza di soli 24 anni, nel pieno della maturità fisica, forse davvero l'unica nella squadra italiana - per dirla alla Santarelli - capace di cambiare una partita a livello internazionale. L'Italia di Mazzanti, che nell'ultimo Europeo ha probabilmente fatto di tutto per provare a fare a meno di Egonu, salvo chiederle di salvare il salvabile quando, contro la Turchia, la barca aveva dato segnali di cedimento, ora completa l'opera. Una esclusione figlia diretta delle dichiarazioni che lo stesso Ct azzurro ha fatto al termine della gara con l'Olanda. Una ammissione, forse inconsapevole, che ha svelato un enorme problema latente del gruppo azzurro: "Dopo il Mondiale non avevo più la squadra in mano. Quelle scelte erano l'unico percorso che potevo fare per riavere la squadra in mano".

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