Conegliano, la dittatura continua

L'Imoco ha conquistato il sesto scudetto di fila, battendo ieri sera Scandicci. Con 23 titoli in nove anni si conferma al vertice della pallavolo italiana e ora punta verso la finale di Champions League di domenica prossima
Conegliano, la dittatura continua

TORINO - La dittatura di Conegliano continua. Il sesto scudetto di fila, conquistato ieri sera a Firenze contro Scandicci, lo certifica. Ma si tratta di una dittatura “giusta” fatta di qualità tecniche, spirito di corpo e capacità di adattarsi ad ogni avversario. Così la società veneta ha costruito con il tecnico Daniele Santarelli un palmares di 23 successi in nove anni, scontando anche lo stop del 2020 per Covid che le ha impedito di rendere ancora più ricca la sua bacheca. In questi anni la forza di Conegliano è sempre stata quella di adattarsi alle avversarie che , di volta in volta, cercavano di toglierle lo scettro. C’è stato il tempo di Novara, poi quello di Monza/Milano, quest’anno è stata la volta di Scandicci che ha fatto tremare le fondamenta della casa Imoco andando a vincere gara 1 al PalaVerde di Villorba. Eppure la squadra ha sempre trovato il modo di riannodare i fili del suo discorso. Lo ha spiegato anche Santarelli nel bel mezzo dei festeggiamenti di ieri sera: «Abbiamo affrontato una squadra in formissima, che non sbagliava niente. Hanno fatto 3 gare fantastiche, in cui era molto difficile giocare con loro. Noi ci siamo dovuti adattare per molti aspetti, abbiamo cambiato qualcosa, secondo me abbiamo giocato con più intelligenza. Ne è venuta fuori una vittoria fantastica».

LE PROTAGONISTE

Uno dei segreti di Conegliano è la palleggiatrice Asia Wolosz che ha vinto il duello con Maja Ognjenovic, un altro mostro sacro della pallavolo internazionale. Altra protagonista inossidabile è Moki De Gennaro, preziosissima in ricezione e difesa che sta vivendo una seconda giovinezza, prova ne sia il fatto che Julio Velasco l’ha richiamata in azzurro per inseguire le Olimpiadi. De Gennaro è stata protagonista di tutti i successi di Conegliano, sin dal primo scudetto e non sembra voler mollare. Come la squadra: «Non abbiamo mai mollato e ce lo siamo meritato questo scudetto - commenta il libero - nel secondo set eravamo sotto 7-4; poi è cambiato qualcosa: abbiamo iniziato a murare, difendere, contrattaccare. Sappiamo che questa è una delle nostre forze». Ma i volti di questa ennesima vittoria sono anche tanti altri. C’è Isabelle Haak che si sta imponendo nella grande sfida delle opposte come la migliore per qualità ed eleganza dei colpi, in una competizione che annovera grandissime giocatrici come Paola Egonu, Tijana Boskovic, Melissa Vargas e infine la nuova arrivata Ekaterina Antropova che ha permesso a Scandicci di giocare alla pari con l’Imoco per larghi tratti. Ieri la svedese di Conegliano è stata premiata Mvp delle finali per la capacità di trascinare la squadra con i suoi punti pesanti. C’è poi il reparto centrali tutto italiano in cui brillano Sarah Fahr, ritrovata dopo un periodo bruttissimo di infortuni e Marina Lubian, giocatrice di Moncalieri che sta diventando insostituibile. Ieri ha fatto tutto anche Kelsey Robinson-Cook con percentuali impressionanti di difesa. La statunitense è agli addii, ma avrà ancora un’occasione per legare il suo nome alle vittorie dell’Imoco. Domenica prossima c’è la finale di Champions League ad Antalya. Una finale tricolore perché la sfidante di Conegliano sarà l’Allianz Milano di Paola Egonu. Una sfida bellissima e un notevole biglietto da visita per il volley femminile italiano. Conegliano è on fire.

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