Alessandro Magnani ritorna a giocare nella sua città: Reggio Emilia

Dopo cinque anni lo schiacciatore ventiquattrenne sarà di nuovo giallorosso. Nell'ultima stagione ha giocato nel Top Volley Mantova
Alessandro Magnani ritorna a giocare nella sua città: Reggio Emilia

REGGIO EMILIA- Ancora un ritorno in casa Conad Reggio Emilia che riporta in giallorosso Alessandro Magnani, reggiano doc, che ha già fatto parte della prima squadra del Volley Tricolore cinque stagioni orsono. Classe ’95 ha in seguito giocato prima ad Aversa in B, poi due stagioni a Portomaggiore. Il secondo anno nel ferrarese, purtroppo, viene interrotto dalla rottura del legamento crociato, un infortunio che lascia in standby per un attimo la carriera del giovane opposto. Lo scorso anno ha giocato a Mantova.

LE PAROLE DI ALESSANDRO MAGNANI-

« L’ultimo anno a Top Volley Mantova, lo dico con soddisfazione, ero il terzo top scorer del girone. Sono un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, per vari motivi, ma finalmente arrivo alla A2».

Dalla sua prima crescita nelle file giovanili del Cavriago, ora c’è il vero salto di categoria e di fronte a Magnani si aprono le porte della A2. Con lo stesso allenatore, per altro, di quando giocava ad Aversa.

« Sono contento di rincontrare Bosco è un coach dalle grandi capacità tattiche e strategiche, che sa strutturare molto bene anche gli allenamenti. Dalla serie A2 in generale, onestamente, non so bene cosa aspettarmi ma so per certo cosa voglio pretendere da me stesso. Voglio davvero dare il massimo. Mi sembra anche che si stia creando un buon gruppo squadra con personalità interessanti. Non faccio nessuna previsione sulla classifica, ma sono sicuro che sarà una bella annata ».

Scalpita Magnani, che non vede l’ora di iniziare nella sua città, sul suo campo.

« L’anno prossimo mi iscrivo anche all’Unimore quindi è molto più comodo per me. Intendiamoci, la priorità resta sempre la pallavolo e il mio contributo alla squadra, ma tornare a casa mi fa molto piacere. Rappresentare la mia città con la maglia Conad in A2 poi, è tutta un’altra storia ».

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