Volley: A1 Femminile, Lavarini torna in Italia, allenerà a Busto

Il tecnico piemontese, ex Bergamo, dopo due stagioni in Brasile, ha scelto la UYBA. Allenerà contemporaneamente anche la nazionale coreana
Volley: A1 Femminile, Lavarini torna in Italia, allenerà a Busto

BUSTO ARSIZIO-  Stefano Lavarini torna in Italia, allenerà la Unet E-Work Busto Arsizio nella prossima stagione. La società biancorossa sostituirà Marco Mencarelli che ha allenato le farfalle nelle ultime quattro stagioni.

Originario di Omegna (Novara), classe 1979, nonostante la giovane età può già vantare un curriculum di primissimo livello: dopo i primi anni di carriera, trascorsi sulle panchine di Omegna (dal 1995 al 1999), Trecate (dal 1999 al 2003), La Spezia (2003-2004), guida la formazione di Chieri dal 2004 al 20017 e poi, per tre stagioni, fino al 2010, il Club Italia. Dal 2010 al 2017 Stefano Lavarini lavora a Bergamo, prima come assistente allenatore (nel 2011 campione  d’Italia), poi come head coach: nel suo palmares una Coppa Italia, conquistata nel 2015-2016 proprio con la Foppapedretti. Dal 2017 sceglie di cimentarsi con il campionato brasiliano e sulla panchina del Minas colleziona successi: vince due campionati sudamericani per club (2018 e 2019) e nell’ultima stagione una Coppa del Brasile e il campionato brasiliano, oltre alla partecipazione alla finale del Mondiale per Club e al premio come miglior allenatore del campionato. A gennaio 2019 Stefano Lavarini riceve infine la prestigiosa chiamata della Federazione di pallavolo femminile della Corea del Sud, che lo nomina commissario tecnico della squadra con obiettivo Giochi Olimpici di Tokio 2020: sarà il primo tecnico straniero nella storia della Corea femminile.

LE PAROLE DI STEFANO LAVARINI-

« L’esperienza brasiliana è stata fantastica, assolutamente al di sopra delle aspettative: abbiamo fatto bene sia nel primo anno, in cui le ambizioni della squadra erano più basse, sia, soprattutto, nel secondo, in cui il roster era più organizzato e ha raggiunto e anche superato tutti gli obiettivi di inizio stagione. Ho potuto lavorare bene, mi sono trovato molto a mio agio ed ho avuto sempre grande fiducia attorno a me.

Il campionato italiano, che ho sempre cercato di seguire, mi sembra ancora in crescita e probabilmente è ancora il miglior campionato del mondo: a differenza del Brasile c’è la filosofia di puntare molto anche sulle giocatrici straniere e questo inevitabilmente ne alza il livello.

Ho scelto di tornare in Italia perchè ho pensato che fosse il caso di chiudere il capitolo Brasile, davvero ricco di soddisfazioni, e per trovare un mio punto di equilibrio anche in relazione al nuovo impegno con la nazionale Coreana. La chiamata asiatica mi rende orgoglioso: cercavano un allenatore straniero, hanno fatto dei sondaggi, ho avuto qualche buona referenza e hanno deciso di aprirsi a nuove soluzioni tattiche. Per me è una ottima possibilità perchè, al di là delle giovanili, non ho mai lavorato con le squadre nazionali: c’è la possibilità di raggiungere l’Olimpiade del 2020 e questo è per me davvero molto stimolante.

Ho scelto la UYBA perchè è una società molto organizzata e coerente. Intendo dire che qui a Busto Arsizio si conosce la pallavolo, c’è molto equilibrio nel commisurare ambizioni, possibilità e potenziale, investendo nel modo corretto e facendo sempre il passo secondo la propria gamba. Credo siano pochissimi, o non esistano, posti dove poter lavorare meglio: ho molta stima, e anche simpatia, per il direttore generale Enzo Barbaro e anche questo ha inciso sulla mia scelta.

Che UYBA 2019/20 sarà? Per quello che ho visto della passata stagione la squadra mi è sembrata molto equilibrata e battagliera, una squadra che ha sempre giocato al massimo o quasi delle sue possibilità, e che solo negli scontri con le prime della classe ha pagato qualcosa come potenziale di fase offensiva: molte giocatrici della rosa rimarranno le stesse e dunque stiamo lavorando nel costruire il nuovo roster con l’obiettivo di non distaccarci troppo dalle caratteristiche esistenti. Sarà una UYBA che cercherà di avere un’ottima seconda linea, che dovrà cercare nella qualità del primo tocco la possibilità di sviluppare un gioco di attacco rapido visto la qualità tecnica e guerriera, più che spiccatamente fisica, delle atlete a disposizione; sarà una UYBA che, come elemento migliorativo, dovrà trovare qualcosa in più dall’opposto, nella finalizzazione e nella risoluzione delle situazioni difficili ».

 

 

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