Fine di un incubo per Alessia Orro: arrestato il suo stalker

L'uomo, residente a Novara, da mesi perseguitava la palleggiatrice di Busto e della nazionale, prima attraverso i social poi in occasione delle partite interne della UYBA
Fine di un incubo per Alessia Orro: arrestato il suo stalker

BUSTO ARSIZIO (VARESE)- Per Alessia Orro, palleggiatrice della Unet E-Work Busto Arsizio e della nazionale, è finito un incubo. Oggi, con ordinanza emessa dal gip Nicoletta Guerrerom su richiesta del pubblico ministero Flavia Salvatore è stato arrestato Angelo Persico, imprenditore novarese, che da mesi stava importunando pesantemente la giovane giocatrice sarda.

Lo stalker sin dallo scorso gennaio aveva cominciato ad inviare pesanti messaggi sui profili social della giocatrice per poi continuare ad infastidirla in occasione delle partite casalinghe della UYBA avvicinandola al termine delle gare in maniera sempre più pressante. Alessia, spinta anche dalle compagne di squadra ha avuto la forza di denunciare il suo molestatore che oggi è stato fermato a Malpensa appena sceso dal volo proveniente da Olbia dove aveva seguito la sua vittima in occasione di un'amichevole che Busto aveva giocato contro la squadra locale,. 

Il commento di Giuseppe Pirola, presidente UYBA Volley: « Sono molto sollevato e felice che che questa triste vicenda si sia risolta in maniera positiva. Abbiamo vissuto le ultime settimane sempre in allerta, ma facendo quadrato attorno ad Alessia Orro, trasmettendole il più possibile un senso di protezione e di sicurezza. Sentiamo spesso parlare di episodi di stalking, ma viverli sulla propria pelle è decisamente diverso: dico grazie allo staff della nostra società, che si è prodigato per mettere la ragazza sempre nelle migliori condizioni per continuare a svolgere il suo lavoro, alla Polizia di Stato e in particolare al Commissariato di Busto Arsizio, che è intervenuto tempestivamente. Dico grazie soprattutto ad Alessia per la sua forza e il suo coraggio. La pallavolo e lo sport sono portatrici di messaggi positivi, mi auguro dunque di non dover più parlare in futuro di episodi così avvilenti ».

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