TORINO - Una “Ferrari” di nome Numia Milano a caccia del primo grande trofeo. Anche Stefano Lavarini, tecnico con trascorsi a Novara e l’anno scorso in Turchia con il Fenerbahce, cerca un nuovo acuto e ha detto sì al Vero Volley, perché un’occasione così si prende al volo: «Sono tornato in Italia con l’ambizione di fare qualcosa di importante. Conegliano è sempre un punto di riferimento. Quando sono andato via, Novara si giocava le finali con l’Imoco. Torno e la situazione non è molto cambiata. L’ambizione è riuscire a dare a Milano la soddisfazione di un trofeo».
L'intervista a coach Lavarini
Il Vero Volley è un’occasione che si è cercato?
«Veramente dopo la fine del contratto in Turchia, stavo pensando di lavorare solo con la nazionale polacca, cioè l’estate, e impiegare la pausa invernale per dedicarmi a cose personali che in questi anni di grande impegno sono rimaste indietro. Poi è arrivata la chiamata e ho detto di sì».
Sente di avere tra le mani un “Ferrari”?
«So di aver a disposizione una squadra con tanta qualità. Però è altrettanto vero che in questo campionato sono tante le “Ferrari” che vogliono fare qualcosa di buono».
Come ci si sente a guidare una squadra con così tanto oro al collo (Egonu, Danesi, Orro, Sylla)?
«Non gli do peso. A Parigi sono stato felice come tifoso italiano e felice per le ragazze, soprattutto quelle con cui ho lavorato. Qui ho fatto i complimenti a tutte, poi ce la siamo messa alle spalle pensando ai nuovi obiettivi che ci aspettano».
Avete già avuto un test importante a Courmayeur. Le sue impressioni?
«È stata un’occasione importante, una palestra ideale, perché ci ha permesso di fare dieci buoni set. Siamo all’inizio della stagione, ma a tratti si è già visto qualcosa di quello che possiamo fare. Poi è mancata un po’ di continuità. Ma era inevitabile. Mi è piaciuta l’intensità che si è creata nel gruppo e la disponibilità al lavoro. Egonu ha mostrato una gran voglia di fare bene. Ci sono ottime premesse. Conegliano, con qualche assenza, ha fatto valere la qualità delle sue giocatrici. Direi la solita Conegliano molto forte».
Dove cercherà Milano la risposta a Conegliano?
«Milano ha una squadra con qualità in tutti i ruoli e giovani che possono crescere. In passato di Milano mi aveva impressionato sempre molto la forza in fase break. In questo il Vero Volley è sempre stato notevole. Possiamo fare di più nel cambio palla. Credo che il potenziale per fare meglio in questa fase ci sia e che si possibile trovare un equilibrio più efficiente. Poi vogliamo aumentare l’efficacia del nostro gioco quando la palla si allontana dalla rete».
Come ha visto a Courmayeur le altre rivali?
«Conegliano non ha bisogno di spiegazioni. Resta una squadra molto solida che non regala nulla e che riesce ad essere consistente anche quando manca qualche tassello. Scandicci è sempre una squadra da temere. Forse ha pagato con Novara l’impegno del match giocato con noi il giorno prima. L’Igor si è presentata rimaneggiata, ma hanno trovato soluzioni per l’opposto e hanno ottimizzato il risultato».
Sabato vi aspetta la Supercoppa, il primo trofeo dell’anno. Quanto conta per voi?
«Mi rifiuto di dire che da sabato si farà sul serio. Lo abbiamo fatto anche a Courmayeur. Avremo incamerato un’altra settimana di lavoro, faremo salire il livello della battuta perché abbiamo commesso troppi errori sabato scorso».
Sarebbe importante per Milano rompere il ghiaccio con un successo?
«Certo, una vittoria fa crescere la fiducia. Però è altrettanto importante la lucidità di capire che se le cose vanno in un altro verso c’è sempre la possibilità di crescere con il lavoro. Così si costruisce la qualità».