Dopo il taglio di Diouf, Bonitta spiega il motivo delle scelte azzurre

Il ct azzurro spiega: «Questa la squadra migliore per questo torneo» e tiene aperte le porte per Rio2016
Dopo il taglio di Diouf, Bonitta spiega il motivo delle scelte azzurre

TOKYO, 13 maggio - Ancora poche ore e le azzurre di Marco Bonitta esordiranno nel Torneo Mondiale di Qualificazione Olimpica, ultima possibilità per raggiungere i Giochi Olimpici di Rio 2016. Alle ore 3 della notte italiana, Del Core e compagne affronteranno la Corea del Sud primo ostacolo, di un torneo tanto importante quanto difficile. In palio ci saranno tre posti per l'Olimpiade (più un quarto che spetterà alla migliore delle asiatiche nella classifica finale). 

Il ct azzurro, dopo l'ultimo allenamento in cui la squadra italiano ha fatto conoscenza con il Metropolitan Gymnasium che ospiterà tutte le partite, ha analizzato le difficoltà della manifestazione e spiegato come ha fatto le sue valutazioni e preso le sue decisioni riguardo all'organico: «Questo torneo è molto particolare. Un torneo a sé, che ha una valenza molto importante perché è l'ultima occasione di ottenere la qualificazione per i Giochi di Rio;  ma al tempo stesso è un torneo atipico tecnicamente, perchè ci sono quattro asiatiche, due europee e due americane. Da qui sono partito per valutare le risorse umane a disposizione: dal punto di vista psico-fisico e per quello che dobbiamo fare in campo dato che affrontiamo delle squadre molto particolari come quelle asiatiche».

 

SCELTA TECNICA - «Abbiamo avuto pochissimi giorni per preparare l'evento e tenere in conto le condizioni di ogni giocatrice. Ho dovuto valuta re quello che avevano nella testa e nelle gambe.  Da qui la richiesta di portare 15 giocatrici, che la Federazione ha accolto. C'erano diversi problemi fisici e dovevamo sciogliere alcuni nodi tecnici. Le variabili per cui alla fine ho fatto le scelte, contengono tutte queste dinamiche. Tutte le volte che lascio a casa una giocatrice ci sono delle motivazioni che sono tecniche, ma non solo. Tengono conto anche di una situazione generale ed anche questa volta è stato così. Ho parlato con il presidente Magri ,con cui come sempre ho avuto degli scambi di opinione, al termine di questi dialoghi ho preso le mie decisioni, che spero siano state quelle giuste, il poco tempo avuto per preparare la squadra mi ha impedito di approfondire oltre. Mi sono dovuto basare su quanto è accaduto nei pochi giorni di lavoro a Milano e in questa settimana  trascorsa in Giappone, sugli allenamenti e sulle partite che abbiamo fatto. Mi sono convinto che questa è tecnicamente, la squadra migliore che può affrontare questo torneo».


PORTE APERTE PER RIO -
«Ci tengo a dire che giocare o meno qui a Tokyo, se ci qualificheremo  non assegna o pregiudica in alcun modo l'Olimpiade, dove bisognerà anche tenere presente che ogni squadra sarà composta solo da 12 giocatrici»

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