Azzurri, sconfitta ininfluente con la Serbia, 2-3

L'Italia di Blengini chiude la fase di qualificaizone alla Final Six con una sconfitta al tie break con la Serbia. Dal 13 luglio via alle Finali
Azzurri, sconfitta ininfluente con la Serbia, 2-3© FIVB

TEHERAN, 3 luglio - L’Italia è stata sconfitta 3-2 (25-19, 25-18, 19-25, 22-25, 17-15) dalla Serbia chiudendo così la Fase Intercontinentale di World League con un bilancio di sei vittorie, tre sconfitte e 19 punti. La gara nei primi due set non è stata sicuramente delle più spettacolari dato che entrambe le squadre sono scese in campo con la qualificazione alle Final Six già acquisita; logico quindi che il match non avesse molto da offrire se non la possibilità ai due tecnici di fare esperimenti sulle loro formazioni. Sul 2-0 in favore degli uomini di Grbic, però, la partita è cambiata e complice un risveglio degli azzurri la gara si è fatta vibrante ed avvincente fino ai vantaggi che hanno decretato la fine.


SESTETTI -
In avvio Blengini ha cambiato qualcosa nel sestetto di partenza regalando una maglia da titolare a Cester e Lanza. Con loro in campo Giannelli-Vettori, Piano, Zaytsev e Lanza martelli con Colaci libero. Grbic, invece, ha scelto la diagonale Jovovic-Luburic, Kovacevic e Ivovic schiacciatori, Lisinac e Podrascanin centrali, Majstorovic libero. Durante il corso della gara il CT ha dato così spazio a chi ha giocato meno fino a questo momento, alternando uomini e assetti tattici (Zaytsev opposto con Lanza e Antonov martelli) e concedendo un po’ di riposo a qualche suo atleta (Juantorena). L’Italia ha così chiuso una positiva Fase Intercontinentale durante la quale Blengini solo in questo ultimo week end ha potuto schierare contemporaneamente Vettori, Juantorena e Zaytsev.

 

VERSO LE FINALI - Quella che prenderà il via a Cracovia mercoledì 13 luglio sarà la 22esima partecipazione in 27 edizioni per l’Italia, la quarta consecutiva dal 2013 (Mar del Plata, Firenze, Rio de Janeiro e appunto Cracovia) e la terza organizzata dalla Polonia dopo quelle disputate a Katowice (2001) e Gdansk (2011). La squadra questa notte lascerà Teheran e con un volo diretto atterrerà domattina alle 6.30 all’aeroporto di Fiumicino. Il gruppo tornerà a radunarsi a Roma in settimana prima della partenza per la Polonia fissata per lunedì prossimo.


LA GARA -
Tornando alla gara, persi i primi due set, gli Azzurri hanno avuto una reazione d’orgoglio che gli ha permesso di vincere il terzo parziale allungando così il match. Nel quarto è stata gara vera con i ragazzi di Blengini decisi a conquistare il tie-break: sul 21-21 dopo essere stati spesso in svantaggio Birarelli e compagni hanno piazzato l’allungo decisivo (23-21, 23-22) che gli ha permesso di portare la gara in parità chiudendo 25-22. Nel tie-break i serbi si sono rifatti sotto mostrandosi più aggressivi, le squadre hanno giocato ancora punto su punto fino alla fine quando il 17-15 ha decretato la vittoria degli uomini di Grbic.

 

TABELLINO - ITALIA-SERBIA 2-3 (19-25, 18-25, 25-19, 25-22, 15-17). Italia: Piano 2, Vettori 8, Zaytsev 30, Cester 5, Giannelli 4, Lanza 8, Colaci (L). Antonov 9, Rossini, Sottile, Birarelli, Sabbi, Buti 6. Ne: Juantorena. All. Blengini. Serbia: Kovacevic 18, Ivovic 15, Jovovic 4, Luburic, Podrascanin 8, Lisinac 12, Majstorovic (L). Katic 1, Okolic, Brdjovic, Ne: Stankovic Nikic, Atanasijevic, Rosic (L) All. Grbic. Arbitri: Ebrahim Ali (BRN) Sowapark (THA) Spettatori: 12000 Durata set: 24’, 29’, 28’, 29’, 22’. Italia: bs 24 a 5 mv 5 et 33. Serbia: bs 23 a 2 mv 9 et 30

 

HANNO DETTO - Ivan Zaystev: «Alla fine è stata una partita equilibrata e divertente, peccato per la nostra partenza, eravamo un po’ rilassati, abbiamo provato a invertire la rotta, ma ci siamo riusciti sono dal terzo set. C’è stata una girandola di cambi e moduli. Peccato aver perso il tie-break 17-15; loro sono comunque una bella squadra. In Polonia saranno partite di grandissimo livello che aspettavamo da tempo. Andremo lì con la consapevolezza di voler fare bene perché abbiamo bisogno di una bella iniezione di fiducia prima dei Giochi; saremmo partite importanti per la nostra preparazione».

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