Mondiali - Non è il sorriso l'arma in più dell'Italia

Le azzurre hanno ritrovato ritmo e qualità di gioco in tempo per la fase ad eliminazione diretta che parte martedì ai quarti con la Cina
Mondiali - Non è il sorriso l'arma in più dell'Italia

TORINO - L’Italia delle donne può vincere il Mondiale di volley ma non è merito del suo sorriso. Certe le azzurre sono giovani e quando vincono si esaltano. Ma non è il sorriso la loro arma. A dire il vero alla prima parte del torneo iridato abbiamo visto anche nervosismo quando le cose non funzionavano come tutti avrebbero voluto. Nulla di cui disperarsi, le altre big hanno fatto anche peggio e le azzurre hanno chiuso le due fasi a gironi con otto vittorie e una sola sconfitta contro il Brasile. Forse il sorriso qualche volta non c’è stato eppure hanno vinto e il sorriso lo abbiamo visto contro la Cina perché si è rivisto il ritmo, l’intensità e la qualità del gioco che questa squadra può esprimere. In passato le azzurre hanno usato il sorriso per ammaliare il pubblico. E' successo ai Mondiali del 2018 quando erano tutte più giovani e nessuno si aspettava che potessero arrivare fino alla finale. Eppure è stato così, un percorso fatto di incoscienza e tanto gioco. Il sorriso era naturale perché tutto veniva facile. Fino alla finale che la Serbia ha vinto sbarrando le porte. Sono passati quattro anni, le azzurre hanno provato sulla loro pelle anche la cocente delusione delle Olimpiadi ma sono ripartite. Hanno vinto un Europeo di prepotenza,  e poi hanno affascinato tutti giocando una Volley Nations League magistrale. Hanno vinto con la qualità del gioco e questa sarà la chiave del cammino ad eliminazione diretta che inizierà martedì. Se sapranno dare ritmo al loro gioco allora diventeranno imbattibili. Poi verranno i sorrisi. Per i vincitori ce ne sono sempre tanti. E’ giusto che sia così.

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