Volley - Mondiali, la politica del posto al sole per tutti

La Fivb ha varato per le prossime edizioni un format a 32 squadre, otto in più, ma così il torneo sarà sempre più lungo e intasato di partite dai contenuti poveri
Volley - Mondiali, la politica del posto al sole per tutti

TORINO - Un posto al sole per tutti. Non si sono ancora spenti gli echi della fase finale del Mondiale femminile con gli annessi strascichi e code (di paglia), che la Federazione Internazionale (Fivb) assesta una nuovo colpo nel suo cammino per trasformare i Mondiali in un spettacolo ecumenico che possa abbracciare tutto il creato, o quasi. La Fivb ha varato il nuovo format della manifestazione che prevede la partecipazione di 32 rappresentative nazionali. Un bel balzo in avanti rispetto alle 24 delle edizioni di quest’anno. E se nel maschile gli organizzatori, forse perché chiamati a sostituire la Russia all’ultimo, hanno scelto una formula snella; in campo femminile si è assistito ad un torneo dalla impalcatura pesante. Da più parti è stato giudicato lungo e senza stimoli, con due fasi iniziali a gironi ripetitive che hanno dato poco allo spettacolo ma hanno riempito parecchio i palinsesti televisivi. E forse questa è una delle ragioni che spinge la Federazione internazionale su questo sentiero. L’altra potrebbe essere la volontà di dare a più federazioni possibili la possibilità di partecipare all’evento e mettere in mostra il lavoro fatto. Bene. Se è così però il risultato sarà quello di avere kermesse ancora più lunghe, con troppe partite prive di contenuti per la disparità delle forze in campo e intasare ancora di più la stagione del volley che ormai non ha più interruzioni significative. Non si uccidono così anche i cavalli? 

I CAVALLI

anni giocatori come il brasiliano Bruno si battono perché i calendari tengano conto delle esigenze dei giocatori ma tutto ciò dimostra che la loro voce fatica a farsi sentire. La conseguenza è che gli infortuni aumentano e se ne ha una riprova in Superlega dove squadre importanti stanno facendo i conti con gli stop di giocatori fondamentali: Cachopa a Monza, Sbertoli a Trento, Leal e Piacenza per fare alcuni nomi. La Fivb va per la sua strada ma, al di là delle esigenze dei giocatori, sta confezionando un prodotto sempre più appesantito da forzate estensioni. Il pubblico si dimostrerà sempre passivamente interessato oppure un giorno deciderà di spegnere la televisione?

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