Allarme Piacenza. Molinaroli annuncia: «Lascio il volley»

In una conferenza stampa il numero uno della società piacentina annuncia l'abbandono. Società a disposizione della città o di imprenditori esterni
Allarme Piacenza. Molinaroli annuncia: «Lascio il volley»© Copra Volley

PIACENZA, 24 aprile - Va dritto al punto, evitanto tanti giri di parole o premesse, il Presidente di Copra Elior Piacenza, Guido Molinaroli in una conferenza stamoa. «E mia intenzione cessare con il volley maschile a Piacenza, questo sia come Presidente che come proprietario».


DOPO 10 DI SUCCESSI -
Il numero uno biancorosso mette l’ultimo punto, quello definitivo e forse il più doloroso ad un’avventura sportiva lunga oltre 10 anni con voce ferma e decisa. «Voglio chiarire ogni dubbio – prosegue il Presidente – questa mia decisione non nasce come polemica nei confrondi della Federazione o della Lega Pallavolo in merito agli ultimi avvenimenti, non è nemmeno un bluff, ma è un discorso costruttivo. Ho voluto comunicare questa mia decisione a pochi giorni dalla chiusura della nostra stagione non per delusione, perché sono soddisfatto di come sono andate le cose: quest’anno abbiamo vinto una Coppa Italia e lo scorso anno una Challenge Cup. Autogiudico quindi il mio percorso ampiamente positivo, conscio del fato che è molto difficile fare sport. Ho deciso di indire una conferenza stampa oggi per comunicare a tutti gli organi di stampa, con largo anticipo, che chi si vuole fare avanti può comprare Copra a zero. Mi dispiacerà per la Società se non ci sarà nessun successore: Piacenza ha sempre avuto un ottimo pubblico, capace di vincere quasi ogni anno il premio Fair Play. La Società è sana: quando il 30 giugno chiuderà l’esercizio non avrà debiti nei cofronti dei giocatori, del fisco o di nessun altro. Se quindi c’è qualcuno che si vuole fare anvanti per comprare a zero la Società io sono disponibile a collaborare a livello di amministratore o dipendente. Sono disposto a collaborare sotto ogni aspetto, ma non posso, non voglio andare avanti. Questo è un invito rivolto a tutti gli imprenditori, in primis a quelli locali: per una ventina di giorni darò la priorità a quegli imprenditori di Piacenza che vorranno fare qualcosa per il proprio territorio. Poi allargherò la possibilità anche alle città che vogliono esportare e comprarsi in toto Copra facendola gocare in un’altra realtà. Per quanto riguarda il PalaBanca, la struttura è nostra, non vogliamo mollarla e deciderò insieme al mio staff a cosa destinarlo. Viviamo in una città in cui le cose vengono dimenticate: il PalaBanca, come il Palanguissola sono stati pagati, nel passato e nell’attuale presente, da noi e, nonostante questo, il Comune, che versa un costributo molto inferiore ai costi di gestione di un impianto come il PalaBanca, si riserva il loro utilizzo. Ribadisco, questo non è uno sfogo. Ci sono momenti in cui con l’entusiasmo si riesce ad andare avanti facendo spallucce, poi si arriva ad un certo punto in cui non ce la si fa più. Io vivo in questa situazione già da un anno. A questo punto vorrei ringraziare tutti gli sponsor, partendo dalla Banca di Piacenza. Ha investito tantissimo, nessuno come lei; un rigraziamento più che doveroso poi va a Elior, società con sede in Francia, dove il volley conta effettivamente poco. Guardando ad oggi il 75% dei nostri sponsor arriva da fuori Piacenza; anni fa era il contrario. Sono da solo e non riesco più ad andare avanti. Elior e Banca di Piacenza sono disposti ad aiutare e sponsorizzare chi arriverà ma anche loro non vogliono vestire i panni di quelli che devono chiudere i buchi delle mancanze strutturarli che esistono nel piacentino. Fidejussioni, mutui e pagamenti vari sono sempre stati pagati fino all’ultimo centesimo e io, Guido Molinaroli, ho sempre messo il mio nome come garanzia».


«Ora non sto dicendo che se, per esempio, il Comune mi abbuona la Tares mi rimangio tutto e torna tutto come prima. Il finale è che io non vado avanti, definitivamente. Ci sarà chi non ci crederà, ma se qualcuno se lo ricorda io avevo già in programma da anni che il 2014 sarebbe coinciso con la chiusura».


«Se nessuno sarà interessato a Piacenza terremo comunque vivo l’impianto, magari con una collaborazione con una Società di Serie B, questo soprattutto perché sono consapevole che fra soli 6 mesi qui fuori ci sarebbero solo erbacce. Sicuramente ci saranno le chiamate di circostanza per farmi cambiare idea unite alla ben nota kermesse di chi si vuole mettere in vetrina e avere qualche ora di gloria. Non so se ci sarà qualcuno disposto a predersi una responsabilità simile, io però non posso continuare, in 15 anni passati nello sport penso di aver contribuito abbastanza. Mi è finita la passione di combattere e di passare il tempo alla ricerca di nuovi sponsor, purtroppo la stanchezza mentale è quella più pericolosa e io, a questo punto, non ce la faccio più».


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